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giovedì 13 dicembre 2007

Per Antonin Artaud la lettera, la traduzione e il disegno (1) rappresentano mezzi privilegiati di apertura verso l'altro. Quest'apertura, com'è ovvio, può degenerare in scontro perché, spesso, chi ci sta di fronte è un "altro" che si nega, non risponde, si sottrae, o aggredisce alle spalle.
kainos

una vera e propria "disperazione ontologica", condurrà Artaud alla ricerca di un linguaggio accessibile anche agli analfabeti (linguaggio che assumerà poi le forme della glossolalia e del fragore radiofonico), (5) e alla definizione di un tratto segnato da un'ignoranza intesa - positivamente - come sapere vissuto dalla carne (embodied knowledge) e come conoscenza immediatamente condivisa tra gli uomini (encultural knowledge o general intellect).

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