Recent Posts

domenica 23 dicembre 2007

La parola migliore

Slush.Del..@gmail.com
Certo che lo è! E infatti, il titolo della discussione era "non
scrivete ciò che pensate. Pensate a ciò che scrivete". Non vuol dire
che bisogni mentire spudoratamente ogni volta che si scrive qualcosa.
Vuol dire solo "state un po' più attenti a come scrivete". E magari
anche "evitate di creare equivoci incresciosi".

Se scriverete quel che pensate siamo rovinati!
Questo è l'antonimo dell'affermazione del prof di SSD e a questo punto la citazione d'obbligo dall'Antologia dell'humour nero è "Lo sospetto di fare dell'arte troppo scientemente" di Vaché.
Io non faccio il prof e quindi dovrei tacere, parlando piuttosto come ex-allievo, contro un altro prof che dice "A megghia parola è chidda ca non si dici / è chira ca un' nescia" io dico in un intrico di citazioni inarrestabile "Perchè no la diffidata occasione dell'effusione verbale? Non è meglio abortire che essere sterili?" da Cascando di Beckett

L'equivoco nasce dal presupporre nel primo caso che ci sia uno specifico della Lezione e della Scuola pensoso riflessivo metalogico, nel secondo che il mondo delle parole sia diverso dal resto del mondo, e poi in ultimo che solo se ci si lascia dire si può esistere in un mondo come quello informatico, telematico e digitale che è fatto della discrezione delle parole esso stesso ed ha quindi bisogno delle iniezioni di impulsi dei più diversi.

0 commenti: