Lo dice Francesco Paolo Casavola, trombone laureatissimo, nell'editoriale
de il Messaggero di oggi: "La scuola ritorni a premiare chi merita...
un sistema scolastico e universitario ancora resistente ai cedimenti
indotti dalla demagogia della scolarizzazione indiscriminata di massa"
de il Messaggero di oggi: "La scuola ritorni a premiare chi merita...
un sistema scolastico e universitario ancora resistente ai cedimenti
indotti dalla demagogia della scolarizzazione indiscriminata di massa"
Lorenzo Milani
Da Lettera ad una professoressa
- Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
- Conoscere i ragazzi dei poveri e amare la politica è tutt’uno.
- Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia.
La parola chiave per comprendere, dal sen fuggita, è "indiscriminata".
La discriminazione è invocata per il bene della patria, perchè discriminare fa bene, è d'obbligo per rimettere a posto le Cose - delle persone? chissenefrega.
Ma la società di massa del nuovo millennio non può disinteressarsi proprio delle sue radici, della sua dimensione popolare e di massa. Sì, perchè a tutt'oggi il postmoderno è una stravaganza delle mode culturali, mentre il pop è la pancia delle civiltà che occorrono nella demografia attuale.
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