--------> LOOKK !
- Google Mashup è una figata, ma il fatto che possa prendere dati remoti solamente da feed RSS è veramente troppo limitante (quello che manca in GME (Google Mashup Editor) sono una serie di funzionalità/l'integrazione con API che Google ha già sviluppato e ha già reso disponibile)
- Le API di flickr sono una figata. Sono dei webservice che permettono di accedere a tutte le informazioni che flickr raccoglie. Tutti i siti dovrebbero offrire API del genere.
- Cosa ci preserverà il futuro? Sembra che avremo piattaforme di sviluppo web based sostanzialmente gratuite e facili da utilizzare che permetteranno di rielaborare le informazioni pubblicate da altri siti/piattaforme e pubblicarle in un nuovo formato.
- Per chi vuole creare in maniera molto semplice un piccolo mashup con Google Maps tenga presente la possibilità descritta sul blog ufficiale.
E’ sufficiente creare un foglio elettronico con Google Spreadsheets contenenti i dati geografici dei punti di interesse per visualizzarli senza fatica alcuna sulla mappa: basterà inserire nome, descrizione e relative coordinate geografiche nel file che verrà poi utilizzato dalle API di Google Maps.
Se il javascript non è pane per i vostri denti, potete affidarvi al wizard che farà buona parte del lavoro al posto vostro, in tre semplici mosse. - Google MAP Mashup Gmaps_GVideo_Mashup
- mappe geografiche casa-nostra
- il disordine regnava: più di 50 mila mashup nate dagli utenti per le più svariate intenzioni, dal divertimento allo studio. Migliaia di siti in giro per l'internet che ne fanno uso. Perché allora non dare una riordinata a questo dilagare?
Detto, fatto:
guardare video attinenti attraverso YouTube,
al localizzare gli ultimi terremoti fino al raggiungere le foto di un certo luogo con l'ausilio di Flickr,
tutto è possibile, basta partire da un account Google.
(Se non lo si possiede, la consultazione del servizio è comunque permessa).My Maps, il nuovo servizio che permette anche ai più inesperti di creare le proprie cartine sullo scheletro di quelle offerte da Google.
Mascherine, opzioni per il testo, per le linee e per le forme più articolate, aiutano l'apprendista a raggiungere il suo scopo: evidenziare delle zone, segnalare i propri luoghi preferiti, mostrare percorsi, aggiungere descrizioni, foto e video, anche con l'ausilio di YouTube.
Naturalmente, la condivisione è una parte importante del servizio."My Maps" dalla homepage. Nella versione italiana possiamo già trovare una mappa di Napoli e una dedicata agli stadi della penisola.
Ma arricchire la lista non dovrebbe essere difficile: si scelgono titolo e descrizione della mappa e poi non resta che zoomare sul globo e personalizzare il posto che ci interessa disegnando simboli a piacere.
Google, come i suoi rivali, sembra sempre più convinto che la localizzazione è il futuro del web e si muove di conseguenza. Quando i contenuti, sempre più per mano degli utenti, esploderanno accrescendo esponenzialmente il loro numero, allora sì che la contestualizzazione - per rintracciare qualcosa nel mare del web, per capire cosa ci interessa e cosa no, per personalizzarsi e farsi riconoscere - farà la differenza.
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