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venerdì 28 dicembre 2007
Derrida
martedì 25 dicembre 2007
Mozilla Weave - Framework dai Mozilla Labs
* fornire un set standard di servizi web-based offerti da Mozilla
* far si che la gente possa utilizzare servizi basati su standard aperti
* rispettare la privacy degli utenti e fornirli di strumenti di controllo per la condivisione dei dati
* sviluppare un’architettura estensibile come Firefox
L’IDEA
L’idea alla base di Weave è quella dei servizi web 2 di condivisione dei dati. I dati dei segnalibri, cronologia oppure le personalizzazioni dei strumenti rimangono memorizzate persistentemente ed un frame work consente la condivisione e l’accesso ai dati. Il framework è estensibile attraverso degli strumenti e vengono fornite delle API (application programming interface).
CASI D’USO
Il progetto Weave esplorerà nei prossimi mesi diversi casi d’uso,
1. Backup & Restore automatico - L’hard Disk si rompe e non ci sono backup. Sono stati persi i documenti, foto, email, password e informazioni degli acquisti. L’utente non dovrà disperarsi, basterà effettuare il login in Mozilla per recuperare il materiale salvato automaticamente online.
2. “Personalizzazione portable” - Sarà possibile loggarsi in qualsiasi PC ed effettuare il login in Mozilla per ritrovarsi con i preferiti, cronologia di navigazione e qualsiasi altra informazione immessa. Al logout verrà eliminata qualsiasi traccia per evitare che uno sconosciuto oppure un parente controlli le email oppure abbia accesso alla cronologia di navigazione.
3. Get up and go - Migliorerà l’interscambio dei dati tra il Browser Fisso (desktop) e quello Mobile (telefono cellulare).
4. Collaborative bookmarking - Gli utenti potranno condividere una cartella dei bookmarks per aggiungere collaborativamente i links ai siti inerenti, si rivela utile per la progettazione di viaggi, ricerche oppure la stesura di un articolo.
WEAVE 0.1 - ESEMPIO
Quanto detto finora è “aria” senza un test su strada. Per capire Mozilla Weave dobbiamo installare Mozilla Firefox 3 beta, crearci un account su Wave, confermare la nostra email ed installare l’estensione.
Installato Weave ver 0.1 scopriamo che il principio di funzionamento è simile a quanto già avviene per Google Sync solo che le opzioni a nostra disposizione sono nettamente superiori, Google Sync è un’estensione standalone mentre Weave sarà un raccoglitore di estensioni con cui arricchiremo Firefox di comodi servizi web based.
lunedì 24 dicembre 2007
Filosofia del Linguaggio
- info Polaris
- Società di Filosofia del Linguaggio >> scienzecognitive.unime.it/filosofialinguaggio
- Congresso 2007 a Siena
contenuti vengono inseriti direttamente dagli utenti attraverso
Internet. Il sistema è studiato per permettere un uso agevole
anche da parte di utenti non esperti in informatica.) >> all'unical >>> dettaglio
Scholar
Filosofia del Linguaggio
embodied knowledge
domenica 23 dicembre 2007
mission unimpossible: fare S-Mash up !!
--------> LOOKK !
- Google Mashup è una figata, ma il fatto che possa prendere dati remoti solamente da feed RSS è veramente troppo limitante (quello che manca in GME (Google Mashup Editor) sono una serie di funzionalità/l'integrazione con API che Google ha già sviluppato e ha già reso disponibile)
- Le API di flickr sono una figata. Sono dei webservice che permettono di accedere a tutte le informazioni che flickr raccoglie. Tutti i siti dovrebbero offrire API del genere.
- Cosa ci preserverà il futuro? Sembra che avremo piattaforme di sviluppo web based sostanzialmente gratuite e facili da utilizzare che permetteranno di rielaborare le informazioni pubblicate da altri siti/piattaforme e pubblicarle in un nuovo formato.
- Per chi vuole creare in maniera molto semplice un piccolo mashup con Google Maps tenga presente la possibilità descritta sul blog ufficiale.
E’ sufficiente creare un foglio elettronico con Google Spreadsheets contenenti i dati geografici dei punti di interesse per visualizzarli senza fatica alcuna sulla mappa: basterà inserire nome, descrizione e relative coordinate geografiche nel file che verrà poi utilizzato dalle API di Google Maps.
Se il javascript non è pane per i vostri denti, potete affidarvi al wizard che farà buona parte del lavoro al posto vostro, in tre semplici mosse. - Google MAP Mashup Gmaps_GVideo_Mashup
- mappe geografiche casa-nostra
- il disordine regnava: più di 50 mila mashup nate dagli utenti per le più svariate intenzioni, dal divertimento allo studio. Migliaia di siti in giro per l'internet che ne fanno uso. Perché allora non dare una riordinata a questo dilagare?
Detto, fatto:
guardare video attinenti attraverso YouTube,
al localizzare gli ultimi terremoti fino al raggiungere le foto di un certo luogo con l'ausilio di Flickr,
tutto è possibile, basta partire da un account Google.
(Se non lo si possiede, la consultazione del servizio è comunque permessa).My Maps, il nuovo servizio che permette anche ai più inesperti di creare le proprie cartine sullo scheletro di quelle offerte da Google.
Mascherine, opzioni per il testo, per le linee e per le forme più articolate, aiutano l'apprendista a raggiungere il suo scopo: evidenziare delle zone, segnalare i propri luoghi preferiti, mostrare percorsi, aggiungere descrizioni, foto e video, anche con l'ausilio di YouTube.
Naturalmente, la condivisione è una parte importante del servizio."My Maps" dalla homepage. Nella versione italiana possiamo già trovare una mappa di Napoli e una dedicata agli stadi della penisola.
Ma arricchire la lista non dovrebbe essere difficile: si scelgono titolo e descrizione della mappa e poi non resta che zoomare sul globo e personalizzare il posto che ci interessa disegnando simboli a piacere.
Google, come i suoi rivali, sembra sempre più convinto che la localizzazione è il futuro del web e si muove di conseguenza. Quando i contenuti, sempre più per mano degli utenti, esploderanno accrescendo esponenzialmente il loro numero, allora sì che la contestualizzazione - per rintracciare qualcosa nel mare del web, per capire cosa ci interessa e cosa no, per personalizzarsi e farsi riconoscere - farà la differenza.
La parola migliore
Certo che lo è! E infatti, il titolo della discussione era "non
scrivete ciò che pensate. Pensate a ciò che scrivete". Non vuol dire
che bisogni mentire spudoratamente ogni volta che si scrive qualcosa.
Vuol dire solo "state un po' più attenti a come scrivete". E magari
anche "evitate di creare equivoci incresciosi".
Se scriverete quel che pensate siamo rovinati!
Questo è l'antonimo dell'affermazione del prof di SSD e a questo punto la citazione d'obbligo dall'Antologia dell'humour nero è "Lo sospetto di fare dell'arte troppo scientemente" di Vaché.
Io non faccio il prof e quindi dovrei tacere, parlando piuttosto come ex-allievo, contro un altro prof che dice "A megghia parola è chidda ca non si dici / è chira ca un' nescia" io dico in un intrico di citazioni inarrestabile "Perchè no la diffidata occasione dell'effusione verbale? Non è meglio abortire che essere sterili?" da Cascando di Beckett
L'equivoco nasce dal presupporre nel primo caso che ci sia uno specifico della Lezione e della Scuola pensoso riflessivo metalogico, nel secondo che il mondo delle parole sia diverso dal resto del mondo, e poi in ultimo che solo se ci si lascia dire si può esistere in un mondo come quello informatico, telematico e digitale che è fatto della discrezione delle parole esso stesso ed ha quindi bisogno delle iniezioni di impulsi dei più diversi.
Gazzettieri e comunicazioni di massa
MILANO, 12 dicembre 2007 - Una valanga inarrestabile ma non pericolosa anzi esaltante, un successo annunciato, la conferma di una scelta azzeccata. Il "di' la tua", che dall'inizio di aprile 2007 offre ai lettori di Gazzetta.it la possibilità di commentare tutti gli altricoli pubblicati, è stato accolto con un entusiasmo facilmente prevedibile. Forse, a essere sinceri, non ci aspettavamo che la mole dei contributi fosse così cospicua: oltre 550mila "post" in otto mesi, tutti letti dalla redazione, la gran parte poi pubblicata.
Un lavoro impegnativo che abbiamo svolto
con piacere, consapevoli dell'importanza
del contributo dei lettori
(a volte avete anche contribuito a correggere imprecisioni o veri e propri errori).
il Comico
La scuola ritorni a premiare chi merita
de il Messaggero di oggi: "La scuola ritorni a premiare chi merita...
un sistema scolastico e universitario ancora resistente ai cedimenti
indotti dalla demagogia della scolarizzazione indiscriminata di massa"
Lorenzo Milani
Da Lettera ad una professoressa
- Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
- Conoscere i ragazzi dei poveri e amare la politica è tutt’uno.
- Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia.
La parola chiave per comprendere, dal sen fuggita, è "indiscriminata".
La discriminazione è invocata per il bene della patria, perchè discriminare fa bene, è d'obbligo per rimettere a posto le Cose - delle persone? chissenefrega.
Ma la società di massa del nuovo millennio non può disinteressarsi proprio delle sue radici, della sua dimensione popolare e di massa. Sì, perchè a tutt'oggi il postmoderno è una stravaganza delle mode culturali, mentre il pop è la pancia delle civiltà che occorrono nella demografia attuale.
sabato 22 dicembre 2007
lunedì 17 dicembre 2007
Ning - Popular Networks
NNing - Popular Networks - RagazzaLadra: raccolta di poesie di Orazio Converso; Created by videor. Boffle Boffle: randomness, waffling, creative shit, baffling, oddity, th. ...www.ning.com/?view=search&term=poems - 24k - |
Baudrillard di Jean Baudrillard
* La cultura dell'informazione e della comunicazione è una cultura pornografica. Voglio dire che è una cultura che non ha più segreti. E' a questo titolo che può universalizzarsi. Qualcuno tempo fa faceva notare giustamente che la letteratura pornografica è la sola letteratura universale. Non è poi tanto una questione di sesso. Lo stesso porno è diventato culturale, perché no? Il che semplicemente significa che l'estensione universale della cultura è in se stesso pornografica. Il sesso, anche nelle forme più scabrose, non è mai osceno: lo diventa solo la sua estensione universale, e la piattezza che ne risulta, quando la sessualità diventa un modo di comunicazione. La pornografia, l'oscenita è una caratteristica anche della banalità. Caratterizzano tutto ciò che passa da una circolazione segreta a una circolazione manifesta.
* Il termine di «identità culturale» dunque non ha senso. Poichè la cultura è un patto simbolico, l'identità non è che una constatazione di esistenza. L'una - dato che è un patto collettivo - è per sua essenza inalienabile e indefettibile. L'altra, dato che è solo un contratto, può ogni momento sciogliersi e alienarsi. La cultura è una forma di gloria: mette in causa la sovranità. L'identità è un valore povero: la sua rivendicazlone ha sempre qualcosa di vano e di inutile. Essa risulta dalla colonizzazione degli spazi mentali e psicologici, e dalla loro decolonizzazione mancata.
* A cosa serve voler essere «se stessi»? E'un sogno di un'assurdità patetica. Ci si batte per questo quando si è perduto ogni singolarità (e la cultura è giustamente la forma estrema di singolarità di una società). E' un'etichetta di esistenza, di pura presenza. E tutte le nostre energie (e quelle di interi popoli e minoranze) si concentra oggi su questa affermzione derisoria, questa constatazione senza orgoglio: io sono, esisto, sono libero, vivo, mi chiamo tale, sono europeo! Bisogna dare la prova dell'evidenza, e di colpo tutto ciò non è più evidente per niente. La forma dell'identità si stravolge surrettiziamente e, tempo di crederci o di persuaderne gli altri, non esiste più.
* L'identità è come la firma. Non vale più della firma in basso in un quadro. Com'e noto oggi purtroppo la firma spesso assume più importanza del quadro, perché ne rende materiale il valore culturale (e sovente finanziario). Così l'identità serve a materializzare l'essere, o l'individua come valore di scambio universale. Ma la cultura, come d'altronde l'individuo, non è un valore di scambio universale. Ogni tentativo di materializzarla in quanto tale (e dunque ogni «politica culturale», anche quella europea) è un controsenso. La cultura, non diversamente della potenza o della sovranità, non può essere materializzata, può solo attualizzarsi.
* Una volta che la potenza si materializza, e che la cultura diventa l'immagine materializzata di questa potenza, è finita. «Ciò che scalza e che finisce le comunità politiche» ha scritto Hannah Arendt «è la perdita di potenza e l'impotenza finale. E non si può immagazzinare la potenza (e la cultura) e conservarla per i casi di urgenza, come gli strumenti di violenza: essa esiste solo in atto. Il potere che non èattualizzato scompare e la Storia prova con una folla di esempi che le piu grandi ricchezze materiali possono compensare questa perdita...».
Learning Hub all'Unical
9/11/2004 |
Aperto stamane all'UniCal il convegno su learning-hub promosso dal corso di laurea in Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza La giornata odierna è stata dedicata al sito "Mondoailati", creato dagli stessi studenti di Scienze della comunicazione dell'Università della Calabria
Aperto stamane all'UniCal il convegno su learning-hub promosso dal corso di laurea in Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza che si chiuderà domani nell'aula N del Dipartimento di Filosofia (cubo 18C) dell'Università della Calabria. La giornata odierna è stata dedicata al sito "Mondoailati", creato dagli stessi studenti di Scienze della comunicazione dell'Università della Calabria, i cui lavori sono stati coordinati da Orazio Converso. La prima parte dei lavori si è caratterizzata per un incontro con i rootiers, gli esperti di informatica che collaborano, su tutte le questioni della rete, con il corso di filosofia del linguaggio, diretto dal prof. Daniele Gambarara; mentre nella tarda mattinata si sono aperti nell'aula N i lavori del convegno che proseguirà nel pomeriggio nella giornata di domani coordinati dal prof. Massimo Celani, nell'ambito del quale si è parlato dell'esperienza della redazione del "mondoailati", del cartello di studi e degli agrimensori della comunicazione. Sull'iniziativa è intervenuto il prof. Daniele Gambarara, decano del corso di laurea in filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza, evidenziando come gli sviluppi della tecnologia oggi ci permettono di far diventare realtà quello che una volta si raccontava dei maghi: che potevano viaggiare istantaneamente ed essere presenti in più luoghi contemporaneamente, cambiare forma e voce, proiettare un'aura che li raddoppiava. "Gli uomini e le donne, forse soprattutto le donne - ha evidenziato il prof. Gambarara - già indossano nella vita quotidiana reale una maschera sociale: il grande professore, il giornalista di successo, il politico con un anima. Di solito ne portiamo una sola, perché una sola è la vita sociale in cui ci muoviamo. La tecnologia che può renderci magici non è quella accreditata universitariamente e paludata. Bisogna incontrare degli strani figuri che vivono negli interstizi della ricerca e della produzione digitale, quelli che sanno tutto dei calcolatori e di ciò che possono fare, i temutissimi hacker, quelli che arrivano alle radici dei sistemi elettronici. Con "mondoailati" si vuole accendere nuove luci e fare entrare nuove maschere, allargare la sua comunità di studio oltre tutti i confini ed il convegno Learning - hub vuole essere un luogo in cui si raccolgono competenze diverse per un apprendimento irriverente". . Comunicato stampa: Università della Calabria |
Epigrammi Ferraresi
videorlab
5 min - Apr 18, 2007
Elio Pagliarani reads his poem "Epigrammi Ferraresi" and quotations by Savonarola. Video extract from the poetry videoreview VIDEOR. Review published in a VHS format on a time period spanning from 1988 to 1993. VIDEOR is directed by Elio Pagliarani, with Nanni Balestrini, Corrado Costa, Vito Riviello, Adriano Spatola. Video editor Orazio Converso. Reading held at "La Camera Blue" studio, Rome. 1989
Nonni
Learning Hub 2004
19/11 Aperto stamane all'UniCal il convegno sul learning-hub promosso dal corso di laurea in Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza che si chiuderà domani nell'aula N del Dipartimento di Filosofia (cubo 18C) dell'Università della Calabria. La giornata odierna è stata dedicata al sito "Mondoailati", creato dagli stessi studenti di Scienze della comunicazione dell'Università della Calabria, i cui lavori sono stati coordinati da Orazio Converso. La prima parte dei lavori si è caratterizzata per un incontro con i rootiers, gli esperti di informatica che collaborano, su tutte le questioni della rete, con il corso di filosofia del linguaggio, diretto dal prof. Daniele Gambarara; mentre nella tarda mattinata si sono aperti nell'aula N i lavori del convegno che proseguirà nel pomeriggio nella giornata di domani coordinati dal prof. Massimo Celani, nell'ambito del quale si è parlato dell'esperienza della redazione del "mondoailati", del cartello di studi e degli agrimensori della comunicazione.
Sull'iniziativa è intervenuto il prof. Daniele Gambarara, decano del corso di laurea in filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza, evidenziando come gli sviluppi della tecnologia oggi ci permettono di far diventare realtà quello che una volta si raccontava dei maghi: che potevano viaggiare istantaneamente ed essere presenti in più luoghi contemporaneamente, cambiare forma e voce, proiettare un'aura che li raddoppiava.
"Gli uomini e le donne, forse soprattutto le donne - ha evidenziato il prof. Gambarara - già indossano nella vita quotidiana reale una maschera sociale: il grande professore, il giornalista di successo, il politico con un anima. Di solito ne portiamo una sola, perché una sola è la vita sociale in cui ci muoviamo.
La tecnologia che può renderci magici non è quella accreditata universitariamente e paludata. Bisogna incontrare degli strani figuri che vivono negli interstizi della ricerca e della produzione digitale, quelli che sanno tutto dei calcolatori e di ciò che possono fare, i temutissimi hacker, quelli che arrivano alle radici dei sistemi elettronici. Con "mondoailati" si vuole accendere nuove luci e fare entrare nuove maschere, allargare la sua comunità di studio oltre tutti i confini ed il convegno Learning - hub vuole essere un luogo in cui si raccolgono competenze diverse per un apprendimento irriverente".
Dal 19 al 20 convegno sulle radio digitali della filosofia della comunicazione.
18/11 Il corso di laurea in filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza con il dipartimento di filosofia dell'Università della Calabria ha promosso dal 19 al 20 novembre un convegno sul tema: "E-learning HUB" che servirà a riflettere sulla radio digitale della filosofia della comunicazione. I lavori saranno coordinati dal prof. Daniele Gambarara, direttore del dipartimento di filosofia e si svolgeranno a partire da domani, venerdì 19 novembre, con inizio alle ore 9:00, negli ambienti del cubo 18C - Asse attrezzato ponte Bucci.Nei due giorni del convegno si affrontano le questioni del mix dei media e delle tecnologie, della tastiera linguistico - espressiva, dell'emittenza, pensando al brud cast, al satellite e alla banda larga, a un campus tv come a una vera propria palestra giornalistica e mediale puntata sul territorio e nel contesto itc, per la formulazione di una cultura digitale coerente degli studenti e delle strutture didattiche e di ricerca di riferimento, nella comune missione istituzionale rivolta alla comunicazione.
Una vera comunità di studio non può essere confinata a un'aula o un cubo, ma a interazione nazionali e internazionali con altre Università, enti e strutture di ricerca. Emerge chiaramente sempre più che occorre una rete in cui le risorse e gli accesi siano distribuiti e interagenti, ma che appaia come unitaria agli utenti, e impostata su base dialogica, in cui lo stesso nodo di volta in volta svolga il ruolo di client o di server.
Il convegno learning hub cercherà di dare delle risposte e soluzioni ai diversi quesiti sopra evidenziati.
Poesia. Logiche di sintesi. Rete.
Il fare nella rete: poesia, logiche di sintesi - intermedialità nel web
[il cantico delle creature] Giulia
«fare la bussola non è un mestiere, in mondoailati è una missione umanitaria. "c'è tanto casino (disse proprio così la signora!) in questo sito, che mi ci vorrebbe una bussola" e l'editor che qui vi parla scrivendo le ha citato il sottotitolouna guida per sapere dove vai, non per dirti dove andare di UNA GUIDA DI MENO, guida interattiva a nord di cosenza. di fatto, buttati nel maremagnum di mal si nuoticchia e si remicchia, ma più che navigare si naufraga ed "è dolce in questo mare".
ma fare la guida non è mestiere nobile...
magari un Virgilio però..! non dispiacerebbe, sottobraccio e in confidenza, nell'intimo, in te stesso, farebbe piacere aver compagnia.
dunque, si cercano compagnie di viaggio, accompagnatori di buoni pensieri, portatori d'acque,....che non perdano la bussola facilmente.
quali strategie oltre la sopravvivenza?»
Ciò che non si può dire, si descrive
- “ Canzoni d'attori “ (Ciò che non si può dire, si descrive). Spettacolo di canzoni interpretate da un'attrice con giovani maestri di Conservatorio. In collaborazione con la rivista di poesia ondine Videor diretta da Elio Pagliarani, editor Orazio Converso, lo spettacolo è stata trasmesso su Internet.
- “Il Mezzogiorno e Contorni” Varietà storico - gastronomico in 12 trasmissioni ideato, scritto e interpretato da Giuditta De Santis e Marco Fiorani., Regia di Vincenzo Pesce. (Produzione RAI RADIOUNO).
- Video che è stata trasmesso in Internet in collaborazione con la rivista online Videor, diretta da Elio Pagliarani;
Un'Estate no-profit, 1995
Presentazione del libro Telematica per la pace e collegamenti in tempo reale Questa pagina verra' costantemente aggiornata fino alla data dell'incontro e per tutta la durata della serata del 12 Luglio
Venerdì 12 luglio ore 20.30
Bibli, libreria e Freenet romana in via dei Fienaroli 27
Ospita e organizza in collaborazione con Lacab e il progetto sperimentale "Videor e la telematica" della Rete Civica Roma On Line, una serata multifunzionale che inaugura una serie di appuntamenti quindicinali nell'esplorazione del Terzo Settore e dell'Economia Sociale, nel nutrito arcipelago delle no-profit (imprese e associazioni), del volontariato, dell'associazionismo, a partire dall'esplorazione delle comunità telematiche. La serata prende spunto dalla recente pubblicazione di Apogeo del libro Telematica per la pace per radunare realtà locali e delocalizzate (con lo scambio in tempo reale di video e voce attraverso Internet) per suggerire un più complesso ed esplosivo reticolo di rapporti tra i poteri costituiti delle pubbliche amministrazioni e dei governi centrali, il mercato delle nuove tecnologie e le nuove forze dell'economia sociale presenti in modo massiccio sul territorio come in rete.
<Intervengono>
- Andrea Bassi della Fondazione del Volontariato autore del libro Sociologia del no-profit in collegamento telefonico da Città del Messico dove si sta svolgendo una conferenza internazionale del Terzo Settore;
- Bernardo Parrella e Howard Rheingold, fonti del libro Telematica per la pace, da S. Francisco via Internet;
- Enrico Marcandalli autore del libro Telematica per la pace;
- Giovanni Pugliese di Peacelink;
- Carlo Gubitosa autore del libro Telematica per la pace;
- Alessandro Marescotti autore del libro Telematica per la pace dal pop Freeworld di Taranto via Internet;
- Giuseppe Roma direttore del Censis promotore della RUR (Rete Urbana delle Rappresentanze);
- Nuccio Jovene del Coordinamento del Forum del Terzo Settore;
- Nicola Frega webmaster di Platonet bussola-orienteering del terzo settore nel Sud;
- Pietro Amati AVT (Advanced Video Technologies);
- I Sysop di Romanet;
- Il progetto pilota Solidarietà On Line gestito dalla Cooptecnital;
- Gianfranco Nappi deputato Comunisti Unitari (proposta di legge per l'alfabetizzazione telematica);
- Associazione culturale telematica Metro Olografix da Pescara via Internet;
- Frankie Bit in "inattività digitale mode";
- La trasmissione televisiva Format di Rai2;
- Alternet web provider di Bibli;
- Loose TV di canale 68;
- L'associazione culturale "Lavoriamo per la Pace" e il Centro di Ricerca (non-profit) "CRS4" di Cagliari via Internet;
- Romano Santoro del progetto sperimentale del Comune di Roma "Roma On Line";
- Elio Pagliarani e Orazio Converso direttore ed editor di "Videor e la telematica";
- Vittorio Pasteris, autore del libro Internet per chi studia da Torino via Internet;
- Cuore, il settimanale di resistenza umana da Milano via Internet.
installazione della serata>
si raggiunge all'indirizzo http://www.lacab.roma.it/index3.html ed è inserita in un sistema di "refresh" che la "sfoglia" insieme ad altre. Può essere bloccata e fruita con più calma, dopo il colpo d'occhio iniziale, premendo il tasto stop in fondo oppure richiamando direttamente la pagina statica.
La pagina installazione porta su di sé i correlativi oggettivi telematici dei soggetti che intervengono alla serata; una serie di strumenti per la scrittura in diretta sul web, che sfruttano la posta elettronica - per inviare i propri messaggi anche in linguaggio html e con immagini e suono - e lo ShowMail un sistema di archiviazione e pubblicazione automatica e sequenziale dei messaggi di posta elettronica. L'indirizzo E-mail a cui inviare la <> è telematicaperlapace@lacab.roma.it
In questi giorni un febbrile lavoro di coordinamento sta coinvolgento persone dislocate geograficamente in punti diversi per raccogliere risorse tecniche, culturali e umane che daranno vita a questo evento di comunicazione circolare in tempo reale su Internet. L'utilizzo di media diversi (Internet, TV, Connesioni telefoniche, presenze dal vivo) fa di questo appuntamento una occasione unica nel suo genere. Prendendo spunto da Telematica per la pace si sta creando un circuito che coinvolga più forze e persone per riunirle, per una serata, in una discussione-visione globale i cui esiti ci sono sconosciuti ma sicuramente interessanti dal punto di vista della comunicazione futura.
Per contatti, adesioni, domande e commenti scrivere a:
Bibli, libreria e Freenet romana in via dei Fienaroli 27
La serata prende spunto dalla recente pubblicazione di Apogeo del libro Telematica per la pace per radunare realtà locali e delocalizzate (con lo scambio in tempo reale di video e voce attraverso Internet) per suggerire un più complesso ed esplosivo reticolo di rapporti tra i poteri costituiti delle pubbliche amministrazioni e dei governi centrali, il mercato delle nuove tecnologie e le nuove forze dell'economia sociale presenti in modo massiccio sul territorio come in rete.
<Intervengono>
- Andrea Bassi della Fondazione del Volontariato autore del libro Sociologia del no-profit in collegamento telefonico da Città del Messico dove si sta svolgendo una conferenza internazionale del Terzo Settore;
- Bernardo Parrella e Howard Rheingold, fonti del libro Telematica per la pace, da S. Francisco via Internet;
- Enrico Marcandalli autore del libro Telematica per la pace;
- Giovanni Pugliese di Peacelink;
- Carlo Gubitosa autore del libro Telematica per la pace;
- Alessandro Marescotti autore del libro Telematica per la pace dal pop Freeworld di Taranto via Internet;
- Giuseppe Roma direttore del Censis promotore della RUR (Rete Urbana delle Rappresentanze);
- Nuccio Jovene del Coordinamento del Forum del Terzo Settore;
- Nicola Frega webmaster di Platonet bussola-orienteering del terzo settore nel Sud;
- Pietro Amati AVT (Advanced Video Technologies);
- I Sysop di Romanet;
- Il progetto pilota Solidarietà On Line gestito dalla Cooptecnital;
- Gianfranco Nappi deputato Comunisti Unitari (proposta di legge per l'alfabetizzazione telematica);
- Associazione culturale telematica Metro Olografix da Pescara via Internet;
- Frankie Bit in "inattività digitale mode";
- La trasmissione televisiva Format di Rai2;
- Alternet web provider di Bibli;
- Loose TV di canale 68;
- L'associazione culturale "Lavoriamo per la Pace" e il Centro di Ricerca (non-profit) "CRS4" di Cagliari via Internet;
- Romano Santoro del progetto sperimentale del Comune di Roma "Roma On Line";
- Elio Pagliarani e Orazio Converso direttore ed editor di "Videor e la telematica";
- Vittorio Pasteris, autore del libro Internet per chi studia da Torino via Internet;
- Cuore, il settimanale di resistenza umana da Milano via Internet.
installazione della serata>
Può essere bloccata e fruita con più calma, dopo il colpo d'occhio iniziale, premendo il tasto stop in fondo oppure richiamando direttamente la pagina statica.
La pagina installazione porta su di sé i correlativi oggettivi telematici dei soggetti che intervengono alla serata; una serie di strumenti per la scrittura in diretta sul web, che sfruttano la posta elettronica - per inviare i propri messaggi anche in linguaggio html e con immagini e suono - e lo ShowMail un sistema di archiviazione e pubblicazione automatica e sequenziale dei messaggi di posta elettronica. L'indirizzo E-mail a cui inviare la <> è telematicaperlapace@lacab.roma.it
In questi giorni un febbrile lavoro di coordinamento sta coinvolgento persone dislocate geograficamente in punti diversi per raccogliere risorse tecniche, culturali e umane che daranno vita a questo evento di comunicazione circolare in tempo reale su Internet. L'utilizzo di media diversi (Internet, TV, Connesioni telefoniche, presenze dal vivo) fa di questo appuntamento una occasione unica nel suo genere. Prendendo spunto da Telematica per la pace si sta creando un circuito che coinvolga più forze e persone per riunirle, per una serata, in una discussione-visione globale i cui esiti ci sono sconosciuti ma sicuramente interessanti dal punto di vista della comunicazione futura.
Radio Box
Radio Box alla Biblioteca Alessandrina
VII Settimana della Cultura
Biblioteca Universitaria Alessandrina
lunedì 3 aprile 2006
Sala Mostre, ore 17.00
In occasione di "Radio box: voci e immagini dei poeti dall’archivio, della Biblioteca Universitaria Alessandrina", Maria Concetta Petrollo Pagliarani, direttrice della BUA e l’emittente telematica uniet.it organizzano una rassegna di video e poesia dal vivo.
Coordina: Orazio Converso.[e-local.tv] Lucia Benaglio
Ecco dunque la motivazione con la quale Orazio Converso, internet editor e docente di Sistemi di web editing presso la Facolta’ di Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza del’UNICAL, ha accompagnato l’espressione del voto di tutta la Giuria a favore di Lucia vincitrice.
Lucia Benaglio scrive di se’ stessa mentre fa vela, cosi’, quando s’inscrive sul web, si sente l’autore che e’ in lei. L’editing multimediale e’ discreto, il racconto fluisce nel giusto mezzo tra l’io presente e il mondo delle regate, il report e’ avvincente. Lavoro rilevante il suo, perche’ esce dal genere e ci guida tecnicamente alla partecipazione, utilizzando le nuove tecnologie multimediali che ha a disposizione. Si conta di rileggerla.
sabato 15 dicembre 2007
venerdì 14 dicembre 2007
Analisi dei dati - Gruppo OnAir07
Membri 65
Attività Bassa - 51 autori recenti
Descrizione Attività del laboratorio tecnologico
di ricerca e didattica per le redazioni digitali.- Ultimi 15 messaggi (RSS)
- Visualizza tutti i feed disponibili (RSS e Atom)
- Chiunque può visualizzare i contenuti del gruppo Solo i membri del gruppo possono visualizzare l'elenco dei membriÈ possibile richiedere un invito per iscriversiSolo gli amministratori possono creare e modificare pagineI membri possono caricare fileSolo i membri possono postare
- novembre 2007 181
12 dicembre 2007 132 - Dall'inizio
47 editor
22 cristiano.testa
18 lucio
15 Eugenio
13 webing
13 luigi.cristaldi@gmail.com
11 antonio torretti
10 giovanna.aversa
10 salomone.simona
9 [DaNieLo]
8 robertasivori
6 antonio.dastoli@gmail.com
5 Angela Servente
5 emella
5 MarialuisaScarlato
Dall'html dinamico (1997) al FLV (2007)
giovedì 13 dicembre 2007
kainos
una vera e propria "disperazione ontologica", condurrà Artaud alla ricerca di un linguaggio accessibile anche agli analfabeti (linguaggio che assumerà poi le forme della glossolalia e del fragore radiofonico), (5) e alla definizione di un tratto segnato da un'ignoranza intesa - positivamente - come sapere vissuto dalla carne (embodied knowledge) e come conoscenza immediatamente condivisa tra gli uomini (encultural knowledge o general intellect).
mercoledì 12 dicembre 2007
Mondoailati come Teatro della crudeltà
Abbandonando l’idea dell’edificio-teatro tradizionale, egli proponeva di far svolgere l’azione all’interno di spazi industriali in disuso o in hangar, in modo da circondare e coinvolgere totalmente gli spettatori: arrivò anche a dotarli di sedie girevoli, che portassero a seguire l’azione a 360 gradi e in ogni direzione e luogo, senza usare alcuna scenografia. Sia per le sonorità, sia per le luci, Artaud cercò effetti inauditi per l’epoca: preferiva fasci di luce variabili nei cromatismi, suoni stridenti acuti, dissonanti nelle varie tonalità. In fondo, questi costituivano anche dei mezzi per scuotere gli spettatori, per giungere immediatamente ai loro sensi. Tentativo di realizzare il suo ideale nel teatro fu il testo I Cenci, in cui impiegò un congegno elettrico per poter far alzare e abbassare il volume a suo piacimento, creando, con la voce umana distorta, suoni inarticolati, guaiti, poiché voleva attuare dissonanze e modulazioni. Utilizzò anche una ruota cigolante che riusciva a produrre suoni intollerabili.
- ..chiude fuori da un teatro così concepito lo spettatore passivo, lo “spettatore voyeur”; al contrario, il teatro diviene una festa in cui sono coinvolti con la stessa intensità gli attori e gli spettatori, “circondati” dallo spettacolo, bombardati e bersagliati epidermicamente: «Ma che oggetto avranno insomma questi spettacoli? Niente, se si vuole […] Piantate in mezzo a una piazza un pennone inghirlandato di fiori, chiamate a raccolta il popolo, e avrete una festa. Fate di meglio ancora: date gli spettatori in spettacolo; trasformateli in attori»
- http://www.kainos.it/numero2/sezioni/disvelamenti/dottiartaud.html
[mashup] E la scuola?
[SSD] le verità
Quando un amico ci racconta una sua storia, non è detto che si stia rigorosamente attenendo ai fatti; oltretutto, se è vero che ognuno di noi interpreta in maniera diversa la realtà circostante, è vero anche che ogni interpretazione si rifà in maniera diversa alla realtà. Il problema (ma questo è un mio parere, non so quanto condiviso o meno) è che a lezione non è stato specificato a cosa applicare il binomio, già di per sé molto complesso, di verità/falsità. Istintivamente, credo, lo stiamo applicando all'aspetto comunicativo del web (del tipo: quello che ci si dice in una chat); io non dimentico mai di applicarlo anche alla realtà esterna al web. Caratterialmente, tendo a fidarmi sia di una persona in carne ed ossa che di un utente (non faccio molta
differenza); ma anche così, non riesco a fare a meno di pensare che chi mi sta davanti non si stia riferendo in toto a come determinate cose si sono verificate. Un margine d'errore, d'imprecisione o di menzogna c'è sempre. Prendiamo, ad esempio, il caso di un litigio. A me è capitato spesso di ascoltare le versioni di due persone scontratesi in precedenza (e credo che ognuno di voi ci sia passato, almeno una volta): anche quando entrambe si assomigliano, c'è sempre un tentativo di modificare qualche dettaglio (magari una reazione) per ottenere ragione.
Quindi qual è la differenza rispetto al web?
L'opportunità d'ingannare, o lasciarsi ingannare, ci è offerta da ambo le parti.
Se poi parliamo della possibilità di vedere "con i propri occhi" un oggetto, bisognerebbe tener presente che questa possibilità si realizza anche nel web. Per strada, potremmo osservare un bus; una volta connessi al web, possiamo fare altrettanto con un sito o con la struttura html di un sito. Cambia solo la natura dell'oggetto considerato. Baciozzi Slush.Deli...@gmail.com
martedì 11 dicembre 2007
[ elleboro project] Pocket PC HTC Magician
Il linuxfonino è già in vendita al prezzo di 300 dollari nella versione per programmatori, associata ad un intero ambiente di sviluppo che consente di incrementarne collaborativamente le funzioni, in questa fase abbastanza rudimentali. Per i veri hacker è disponibile una versione avanzata, al prezzo di 450 dollari, con tanto di valigetta contenente tutto il necessario per studiare nei dettagli e modificare sia l’hardware che il software.
Il dispositivo è dotato di uno schermo touchscreen da 2,8 pollici ad icone (da qui il paragone con l'iPhone) con risoluzione di 480x640 pixels e di un processore Samsung S3C2410 ARM9 da 266 MHz. E’ un quadriband compatibile con le tutte le reti GSM, dispone di un ricevitore AGPS, di 128 MB di memoria RAM e 64 MB di memoria ROM Flash.
- ubiquitous computing >> openmoko-e-neo-1973-cellulare-dal-cuore-open-source.html
- l'ubiquitous computing non è la capacità di un dispositivo di connettersi in banda larga in un qualsiasi luogo, o, almeno, non è solo questo: con ubiquitous computing si intende, invece, l'integrazione delle funzioni di un eleboratore all'interno dell'ambiente o degli oggetti che ci circondano quotidianamente.
Have FON !
Il nuovo router La Fonera+, che puoi trovare nel FON shop su www.fon.com, viene venduto anche in abbinamento con un’antenna direzionale, la Fontenna, e rappresenta il modo migliore di condividere il tuo WiFi in tutta sicurezza pur conservando una porta ethernet per il collegamento di eventuali dispositivi cablati.
COSA MI SERVE:
- Un router La Fonera o Fonera+
- Connessione a banda larga con router ethernet
Per condividere la tua connessione ADSL o a banda larga ti serve solo la Fonera+ che trovi nello shop FON su www.fon.com, oltre ovviamente a una connessione ADSL a banda larga (24h) a cui collegarla. La Fonera+ infatti non è un modem ADSL e le occorre una connessione internet permanente per funzionare correttamente. Inoltre, non puoi collegare al Fonera a un modem ADSL USB! Ti occorre un router ethernet adsl oppure un modem ethernet ADSL.
COME SI INSTALLA:
Collega un capo del cavo bianco e piatto alla singola porta ethernet della Fonera oppure alla porta ethernet bianca della Fonera+, e l’altro capo al tuo router. Ora collega l’alimentazione. Fine.
COME SI REGISTRA:
Fonera: Collegati via wireless alla rete FON_AP quindi procedi alla registrazione con il tuo email e password di registrazione presso FON (clicca qui per istruzioni dettagliate)
Fonera+: collegati via cavo alla Fonera+ e clicca sul messaggio che segnala la necessità di registrare la Fonera+ (clicca qui per istruzioni dettagliate)
COME FUNZIONA:
La Fonera e La Fonera+ sono piccoli router sociali: una volta collegati alla tua linea internet, ti permettono di condividerla in maniera sicura ed esclusivamente con gli altri Foneros.
Creando due reti Wireless, una (FON_AP) dedicata agli altri Foneros e una (MyPlace) protetta e dedicata al tuo utilizzo privato, la Fonera ti consente di condividere la tua connessione internet senza che gli utenti esterni vengano mai in contatto con la tua rete interna.
La porta wan della Fonera e dalla Fonera+ deve essere collegata al tuo router perché la rete FON_AP venga creata e la tua connessione condivisa.
Una volta registrata la tua Fonera, essa sarà a tutti gli effetti un FON Spot e ti sarà possibile personalizzarla ad esempio specificandone la collocazione geografica o aggiungendo al suo portale d’accesso i tuoi contenuti.
QUALI VANTAGGI:
Il Wifi dappertutto! Così come tu usi il WiFi in casa tua e lo condividi con gli altri Foneros, anch’essi saranno felici di condivider con te il loro WiFi. Connettiti gratis a migliaia di FON Spot WiFi nel mondo. Prima di partire, controlla su maps.fon.com se la tua destinazione è ben coperta dai FON Spot!.
Se poi decidi di cambiare il tuo profilo da Linus a Bill, potrai guadagnare qualche soldino: chi deciderà di collegarsi ad internet attraverso il tuo FON Spot senza condividere il proprio WiFi, cioè non utilizzando LA Fonera o lasciandola spenta, potrà farlo acquistando un pass giornaliero per 3 euro o un carnet da 5 pass per 10 euro: il 50% ti verrà versato sul tuo conto PayPal.
Have FON!
[ilias] Le ragioni di ilias nel Progetto Elleboro
Inoltre, learning not teaching vuol significare la facoltà di chi vuole e deve apprendere di organizzare i propri "saperi";
E poi, sourtout/above all, il database: cosa pensate che ci sia sono Mondoailati-Nuke se non un database - ove l'imput dei data avviene per discrete metafore della vita di relazione - per chiacchierate, discussioni, messaggi, ...
In sintesi, la console ilias per piattaforme di sostegno alle strategie complesse di apprendimento: un database gestito per l'administration delle risorse umane.
Tutti i gestori di applicazioni informatiche su internet hanno in dotazione simili strumenti organizzativi, invisibili agli utenti. Questa console di ilias potrebbe essere un ponte che prefigura l'utente che si amministra da sè.
[ilias] il ruolo dell'editor
La figura del Webing rappresenta la collaborazione che verrà sul campo con le figure propriamente ingegneristiche, polarizza nel momento dell'esplorazione del codice l'attenzione alla forma sottostante e alle questioni dell'interfaccia e della consolle. Quella dell'editor è il punto d'arrivo del rapporto con le communities, è la professione a cui prepara l'esperienza redazionale complessa.
lunedì 10 dicembre 2007
Elleboro portale madre
Elleboro
sarà il portale madre,
di comunità, e in esso
trovano posto, in alto
nell'architettura:
i portali vecchi e nuovi dei Corsi di Studio,
del Dipartimento, del Dottorato, di
Ponteradio, della rivista omonima dell'area inf/01.
domenica 9 dicembre 2007
Lavorando sui contesti
Quindi cliccando su "Impostazioni" in basso a sinistra e successivamente su "Privacy" abbiamo la possibilità di :
- Decidere se mostrare oppure no gli aggiornamenti di foto,video,testimonianze e modifiche al profilo dei nostri amici.
- Decidere se mostrare oppure no le visite al nostro profilo e consentire di conseguenza agli altri di vedere le nostre visite sul loro.
- Selezionare gli utenti autorizzati(tra "amici"e "tutti") a scrivere sul nostro scrap (commento di testo,img,video).
- Consentire o limitare agli utenti l'accesso ai nostri contenuti (scrap,album,video,testimonianze,feed).
GWT
il Web diventa un Applicativo
IL suo intento primario è quello di diminuire al minimo livello lo scambio di informazioni che una pagina web trasmette al server, e di fare in modo che tutte le operazioni per la visualizzazione della stessa siano demandate direttamente al browser.
Classico esempio di una applicazione AJAX è la Gmail di Google.
Quindi le pagine di sessioni seguenti a quella in cui ci troviamo vengono create direttamente dal browser e non più richieste volta per volta al server web come in metodologie precedenti, riducendo ai minimi termini lo scambio informazioni client/server.
Il GWT mette alla portata di tutti la realizzazione di questo tipo di struttura mettendo a disposizione delle SDK in linguaggio di programmazione java che ci permettono di realizzare pannelli, dialog box ,popup e strutture inteliggenti integrate perfettamente in una pagina web.
Il risultato è quello di avere una pagina che non può più essere considerata tale ma un vero e proprio applicativo come uno dei tanti che quotidianamente usiamo nel nostro computer desktop.
Io lo uso integrato nella piattaforma Eclipse (ambiente di sviluppo per applicazioni java) lo possiamo trovare qui.
Andiamo sulla pagina delle Google Web Toolkit e scarichiamo l'ultima versione.
Basta seguire la semplice Getting Started Guide e avremo il nostro primo modello di applicazione web scritto con le GWT e con struttura Ajax.
Dopo tutte queste belle chiacchiere ci chiederemo ma perchè Google ha introdotto questo magnifico strumento gratis e perchè ci fornisce gratis tante bellissime web application come Gmail,Calendar,Il foglio di calcolo web,Google map ed altri ancora?
Se ci pensiamo un attimo queste applicazioni che non si installano ma si usano solo potrebbero essere integrate tutte in un bel sistema operativo "virtuale".
Infatti a mio modestissimo avviso Google sta rincorrendo proprio questo bellissimo sogno stando anche alle chiacchiere delle tante web community.
Il Google OS (Google operation System) è gia atteso da tutti, un sistema operativo che ha come unica applicazione un browser, tutti gli strumenti e applicazioni saranno web. Il risultato è che noi per lavorare non avremmo più bisogno di installare programmi, aggiornanre il sistema operativo, combattere con i virus, ma avremmo tutto a portata di click collegando il nostro dispositivo ad una linea internet.
Dico dispositivo e non computer perchè questo sistema operativo visto la sua leggerezza potrebbe essere installato in qualsiasi tipo di dispositivo elettronico.
Penso ad una tv ad un telefono e perchè no anche ad un frigorifero che automaticamente in ssl fa la spesa.
Bellissimo il mondo così, ci resta un unico interrogativo che è il seguente:
Dopo che Google ci avrà viziati ed assuefatti alla sua tecnologia cosa ci chiederà in cambio o meglio quando ci farà pagare per continuare ad usufruirne? Ai posteri l'ardua sentenza.
domenica 2 dicembre 2007
What is this MashUp?
stiamo creando un MashUp. . . |
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