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domenica 29 luglio 2007

[libri] The Skin of Culture

Qualche anno fa (giugno 1989) il "Times Literary
Supplement" ha affermato che la Toronto di Harold Innis,
Eric Havelock e Marshall McLuhan è stata "per un breve
periodo il centro intellettuale del mondo" aggiungendo,
poi, che proprio a Toronto " è nata una nuova teoria, la
teoria del primato della comunicazione nella struttura
zione delle culture umane e della mente umana".
Il periodo cui si riferiva l'articolo, fra la fine degli
anni Cinquanta e gli anni Sessanta, ha rappresentato
effettivamente un decennio fondamentale per la teoria
delle comunicazioni. Ma è stato Marshall McLuhan, più
di Innis 0 Havelock, a far presa sulla fantasia del pubbli
co. Con la sua ostentata "paranoia cattolica", McLuhan
ha senza volerlo trovato una tecnica di analisi dei media
che ha avuto conseguenze enormi.

La pubblicazione della Galassia Gutenberg nel 1962
colse di sorpresa i lettori di tutto il mondo. In un sol
colpo McLuhan ha messo in allerta la comunita accade
mica e ha catturato l'attenzione dei media. Non era mai
accaduto che un simile enigmatico profeta destasse la
curiosità della gente in modo tanto efficace. Oggi le sue
frasi e i suoi aforismi sono termini abituali nel vocabolario
contemporaneo.
..
Di particolare interesse sono le riflessioni a proposito
dell' origine e dell a funzione del denaro. De Kerckhove
ripercorre l'evoluzione del denaro dalle sue origini, legate a quelle dell a scrittura nella Mesopotamia meridionale, fino all' attuale incarnazione elettrica come onda di impulsi elettromagnetici che ruotano intorno al mondo alIa velocita della luce. Egli paragona questo flusso di denaro al timer della CPU di un computer che coordina tutte le funzioni di elaborazione. In questo contesto, esso diventa una valvola di scambio sociale puramente simbolica e informatica. Per de Kerckhove anche i periodi di ascesa dell'inflazione sono la risposta invariabile dei mercati monetari alIa trasformazione tecnologica. Mano a mano che il denaro si fa più leggero (o, per usare le parole di de Kerckhove, piu elettronico), esso offre una resistenza sempre minore alle transazioni. In uno stato privo di massa, le valute diventeranno a loro volta una sorta di corrente elettrica che alimentera le operazioni di un motore tecnoculturale, una macchina collettiva la cui complessita noi possiamo appena intuire.
..
De Kerckhove suggerisce che l'influenza dei media elettronici sull' alfabetizzazione e suI linguaggio non sia necessariamente un dato negativo perche ci riporra da una cultura basata sulla scrittura a una cultura orale: nella cultura orale-cibernetica dell'informazione l'ignoranza si potrebbe infatti trasformare in un valore positivo dato che gli individui "non programmati" potranno reagire meglio rispetto a quelli "programmati".

La flessibilita degli ignoranti deriverà dal fatto che non dovranno combattere contro pregiudizi e strutture mentali superate per apprendere le nuove tecnologie.

De Kerckhove ipotizza piuttosto enigmaticamente che la realà virtuale sia inesorabile e abbia piani propri, una supposizione teleologica che ricorda Terrence McKenna, l'etnobotanico americano che scrive sulle realta alluci nogene. De Kerckhove e convinto che la realta virtuale, con la tattilià simulata, sia sul punto di rivoluzionare il più trascurato dei nostri sensi, il tatto, trasformandolo in un' estensione cognitiva della nostra mente.

Lo spazio interno, la fisica quantistica e la nanotecnologia ci starebbero aprendo nuove frontiere, smisurate come quelle dello spazio esterno, mentre l'accelerazione delle tecnologie e delle comunicazioni ci consentira forse di rallentare i nostri ritmi e di scoprire la vera quiete. Quiete che può fornire lo scenario per una necessaria trasformazione Tecnopsicologia psicologica, tecnologico dato che, in ultima analisi, il potere comporterà anche un impegno volto cybertecnologico comporterà anche un impegno volto a una maggiore conoscenza di sè. Le previsioni più interessanti di de Kerckhove riguardano tuttavia la grande impresa collettiva che ci attende come specie.

Secondo lo studioso noi siamo sui punto di creare una mente collettiva che andrà oltre le capacita di qualsiasi individuo. Questo accadrà grazie a quelle proprietà emergenti che possono venire alla superficie d'im provviso quando un qualsiasi sistema dinamico e interconnesso giunge a un certo punto di complessià. Un sistema complesso può comportarsi in modo molto simile a un organismo vivente e secondo schemi totalmente imprevedibili per gli ingegneri che lo hanno progettato. La base per questa mente collettiva verrà posta da una globalizzazione politica le cui fasi iniziali saranno compiute in modo sotterraneo dalla convergenza della televisione, del telefono e dei computer.

Internet e lo stadio embrionale di questo cervello collettivo, e componenti minori di questa ultima consapevolezza globale si stanno già formando all'interno delle reti via cavo, dei sistemi di telecomunicazioni e delle banche dati, per non parlare dei think tanks cibernetici che collegheranno presto i ricercatori in cervelli commutativi che saranno davvero la somma delle parti.

Come sottolinea de Kerckhove, l'Europa ha gia avviato un percorso che dovrebbe portarla a diventare un' entita collettiva e telecomunicativa nell' elaborazione delle informazioni.

Nell' era elettronica noi tutti indossiamo la nostra umanita come una pelle.
Marshall McLuhan

The Skin of Culture
Somerville House Books Limited, Toronto, Canada
Copyright @ 1995 by Derrick de Kerckhove

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