1. "(...) Quando si fa un mestiere che si fonda
sulla capacità personale di
ottenere e mantenere attenzione,
la distrazione, compatta e diffusa com'è a
livello planetario, è p
ro la quale si è
chiamati a combattere. La distrazione,
alla quale mi capita spesso di
pensare come a un fortissimo
rumore di fondo, è la barriera attraverso la
quale lo scrittore, il pittore, il musicista
e il pensatore devono aprirsi
un varco. La distrazione è il confine
entro il quale opera il difficile
tentativo di indurre gli altri a
prestare attenzione all'essenziale, nel
momento in cui questa attenzione è
sollecitata da ogni parte. Uno scrittore,
dunque, si trova a competere non tanto
con altri scrittori quanto con tutti
i grandi poteri politici e sociali,
ciascuno dei quali reclama
incessantemente una porzione
della nostra mente (...)"
2. "(...)la poesia nasce da
"un'emozione ricreata in tranquillità". Ma in
questo vasto terreno comune di turbolenza
la mente è obbligata a volare
molto lontano per poter trovare
un posto davvero tranquillo dove fermarsi.
L'emozione diviene instabile, là dove
la distrazione è così diffusa. (...)"
3. "(...) I media, con la loro misteriosa tecnologia,
possono fare ben poco per
insegnarci a leggere nei fatti.
Fanno parte anch'essi dell'eccitazione che
generano. Non sono in grado di fare luce
sulle enormità che riferiscono.
(...) Noi non siamo stimolati o incoraggiati
a trarre da essi alcun
significato, e non possiamo aspettarci
che i media educhino il pubblico
seguendo fino in fondo gli sviluppi
di queste vicende. (...)"
4. "(...) Non spetta a scrittori o pittori
salvare la civiltà, ed è uno
sciocco errore il supporre che essi
possano o debbano fare alcunché di
diverso da ciò che riesce loro meglio
di ogni altra cosa. Il marinaio
impedisce all'invitato di farsi distrarre
dal matrimonio. Lo costringe a
fermarsi con lo scintillio del suo sguardo.
L'invitato alle nozze ascolta,
pur controvoglia, e quando il mattino
dopo si sveglierà sarà un uomo più
triste e più saggio. Ecco un efficace
paradigma del potere del poeta. Lo
scrittore non può fermare nel cielo
il sole della distrazione, né dividere i
suoi mari, né colpire la roccia finché
ne zampilli acqua. Può però, in
determinati casi, interporsi tra
i folli distratti e le loro distrazioni, e
può farlo spalancando un altro mondo
davanti ai loro occhi; perché compito
dell'arte è la creazione di un nuovo mondo."
Saul Bellow
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