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Se ne parla ancora così, come di un'epifanico avverarsi di pensieri, immagini e parole, racconti.
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WWW Mondo Tessuto Largo INDEX | Allora gli uomini avevano una bocca piu' grave, le donne braccia piu' lente; Allora, nutrendosi come noi di radici, grandi bestie taciturne si nobilitavano, E piu' lunghe, su piu' ombra si alzavano le palpebre... Per festeggiare un'infanzia. Saint-John Perse |
In attesa della sua nascitaQuando la telematica non era ancora nemmeno un' hype; Quando Agora' aveva quattromila utenti, contenti di abitare luoghi e spazi sconosciuti al resto del mondo e per visitare i quali non fossero necessarie le code al casello autostradale e le partenze intelligenti; Quando Internet non veniva pronunciata che da qualche ricercatore universitario, qualora avesse avuto voglia di parlarne; e le sfumature della sua anima - come ora - erano gatteggiamenti di labradorite al sole, opalescenze in una massa bianca Quando l'Italia cominciava ad essere mappata a partire dai numerosi bbs che l'andavano colonizzando; Quando ci si accaniva contro i primi phone-freakers, hackers, intruders; Quando abbozzavano una forma le prime leggi per la regolamentazione di questa incomprensibile vita sul filo delle linee telefoniche; Quando appena appena si realizzava che di questa vita che s'incrociava a mezz'aria, proveniente dagli angoli del pianeta, rimaneva traccia, sottoforma di kilobite, in luoghi chiamati aree messaggi, conference-groups, mailbox, sull'hard-disk di qualche produttori nel tentativo di restituirli intatti, trasformati, freschi, nuovi, al mondo e a loro stessi; Trapiantando per due mesi in un paese come Dipignano (ma delle loro gesta si e' avuta eco fin nel capoluogo di provincia), l'intera factory tecnologica di tre teppisti della new age telematica, presi in prestito da un quartiere nemmeno tanto periferico della capitale; Dando luogo a spazi d'incontro reali e cablati alla cui realizzazione prendessero parte i giovani del posto e a questi spazi dando nome MARGI BBS; Animando le serate estive in paese con l'organizzazione di discoteche in cui la musica a sentirsi provenisse dalla rete mondiale di computer Internet; (...) Chi veglia, in luoghi sterili, sulla sorte delle grandi linee telegrafiche; chi sa la positura e il cosciale di presa dei maggiori cavi sottomarini; chi ha cura sotto la citta', in un sito di ossari e di fogne (ed e' proprio la scorza scoperta della terra) degli istrumenti lettori di puri seismi... Esilio (Exil). Saint-John Perse Chi, come la redazione di Margi rivista interattiva del Potame Busento, porta le telecamere nel cuore pulsante di un bbs nazionale; Chi ospita nelle sale della sua sede il primo corso di telematica fatta da telematici con collegamenti ad archivi remoti attraverso Internet; Chi assiepa un gruppo di lavoro per la messa in linea del primo bbs di campagna dalle origini cittadine (0984. 621721); Chi vede il team Direct Memory Access condurre uno studio sul campo con manifestazioni pubbliche e lasciare il destro ad un sysop autoctono, Julian Spina, coautore insieme ad altri della seconda versione di Margi bbs ora gemella di Giuda bbs di Antonio Greco; Chi lancia una campagna promozionale dal titolo Regalati un Modem e tenta la strada, impraticabile ancora oggi, dell'intermedialita' interattiva; Chi tenta l'impiego delle tecnologie e della telematica nella didattica usuale con uno strumento leggero e in autentico anticipo sui tempi degli ipertesti, persino i piu' aperti; Chi tenta la carta delle guide sonore (con carta!) con una redazione permanente del territorio delle sue voci, dei suoi suoni e dei prodotti; Chi lancia, come una rete nel mare, la parola, il linguaggio e la scrittura; Chi gioca con il ronzio del miele, la marmellata di fichi e noci, le follie etimologiche del prof. Aloe e la strina di un ultimo bicchiere, la vetta del Monte Serratore e la Foresta Sottana... E i poemi della notte prima dell'alba ripudiati, e l'ala fossile presa in trappola dai vasti vespri d'ambra gialla ... Ah! bruciare, bruciare in cima alle sabbie, tutto quel tritume di piuma, d'unghia, di capelli pinti e di panni impuri, E i versi nati ieri, ah! i versi nati una sera alla forca del lampo, sono come la cenere nel latte di donna, tracce infime... Dove la finocchiella si raccoglie a fasci; e nella sala blue dell'Alpheus, locale alla periferia del centro di Roma, in una serie di mercoledi' flamboiant con la varia umanita' dei sysop romani; Dove le solanacee costituiscono la base di tutti i piatti tipici; e negli studi radiofonici di Italia Radio in collegamento con Radio Nova di Firenze e Stranonetwork, e Tommaso Tozzi di Hacker-Art bbs e Gomma di Decoder; Dove le strade si inerpicano tra boschi di querce e di castagni; e in uno dei forum di Nexus Bbs, ora sistema di sistemi e server provider di internet, alla ricerca di doppiare i luoghi fatalmente destinati a rimanere ancorati alle categorie spazio temporali a loro storicamente attribuite; Dove, dopo la valle di Cosenza, ci si trova faccia a faccia con la Sila; e nelle mitiche postazioni telematiche a villa Ada in collegamento con i filidiretti di Agora' in occasione delle elezioni amministrative; Dove il Busento nasconde ancora il tesoro di Alarico; e nelle conferenze di Agora' ad occupare impropriamente luoghi di alchimia spazio-temporale. Li' ,gireremo via col vento nel Potame Busentorealizzando il sogno di Hitchcock: Effettivamente un progetto di film comincia spesso con una formulazione molto vaga, come l'idea che mi piacerebbe realizzare su Ventiquattro ore di vita in una citta; posso immaginare tutto il film dall'inizio alla fine. E' pieno di incidenti, pieno di sfondi, e' un grande movimento ciclico. Inzia alle cinque del mattino, comincia a fare giorno e c'e' una mosca che passeggia sul naso di un barbone coricato nella rientranza di un portone. Poi comincia il movimento del mattino nella citta'. Voglio tentare un'antologia del cibo. L'arrivo del cibo nella citta'. La distribuzione. L'acquisto. La vendita. La cucina. L'azione del mangiare. Cio' che accade al cibo nei differenti tipi di albergo e, come viene sistemato e consumato. Gradualmente, verso la fine del film, ci saranno i tombini e le immondizie che vanno a scaricarsi nell'oceano. E' un ciclo completo, dagli ortaggi ancora gocciolanti di freschezza fino alla fine del giorno, alla sporcizia che esce dai tombini. In questo preciso momento, il tema di questo movimento ciclico diventa: cio' che le persone fanno alle cose buone e il tema generale diventa la putrefazione dell'umanita'. Bisogna attraversare tutta la citta', vedere tutto, filmare tutto, far vedere tutto. Tracciate le strade dove possano andarsene le genti d'ogni razza, mostrando quel colore giallo del calcagno: i principi, i ministri, i capitani dalle voci tonsillari; coloro che hanno fatto grandi cose, e coloro che vedono questa o quella cosa in sogno... Anabasi - S-J Perse - Li', dove con chi attende a uffici di ricerca (ed e' a questo che impegnano il fiore delle loro intelligenze) si pensano cose viventi, o cose eccellenti (di portata nuova!): Con chi s'occupa di applicazioni particolari che, al di la' del circo dei nostri occhi, sfuggono; Con chi gravita, per mesi, attorno a inezie informatiche, a infinitesime mutazioni del software; Con chi, se il server di colpo si perde, passa la notte a risettare, ricaricare, collegare; e la mattina tutto di nuovo funziona; Con chi possiede scrivanie elettroniche le piu' ortodosse: i paths perfetti, i file limpidi, le directory immacolate... Ho visto la terra distribuita in vasti spazi e il mio pensiero non si distrae dal navigatore... Saint-John Perse. Con chi si misura sulle dorsali della comunicazione via cavo e sa' le tratte e i percorsi di una electronic mail Chi rintraccia e prepara links con documenti e server situati a mezz'aria su tutta la superficie della terra Chi conosce i cataloghi, gli indici, i migliori siti, le pagine ueb piu' belle, gli archivi piu' aggiornati; Chi possiede l'ultima versione del browser ueb, l'ultimo ritrovato elettronico per la ricerca automatica di una informazione; Chi conosce la corretta successione e il corretto impiego dei marcatori (ed e' la grammatica del linguaggio html); E lo straniero tutto vestito dei suoi pensieri nuovi, si fa altri partigiani sulle vie del silenzio Saint-John Perse Ed e' con loro che nel chiuso delle sale di un ateneo, con una grande comune eccitazione dell'essere, si progettano sperimentazioni affatto futuribili
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Una guida minima per fondare una nuova cultura sulle rovine della vecchia.
Un esempio letterario e linguistico di lotta contro lo spreco culturale,
contro l'uso del linguaggio come droga. L'aspirazione di Brecht è sempre
stata questa: inventare forme letterarie che invece di ubriacare e illudere
rendano sobri e disilludano.
L' aspirazione a realizzare una cultura «portatile»,
che non isoli dalla vita, ma che ci accompagni negli atti
quotidiani della vita: lavoro, comunicazione con gli altri,
conoscenza, piacere, protezione della vita vivente,
trasformazione cosciente e orientata delle condizioni
materiali di esistenza, eliminazione della menzogna e
dell' oppressione.
Il «cinismo» di Brecht, la sua valorizzazione dell' astuzia
vitale, perfino la sua difesa del naturale egoismo degli esseri
umani fa parte del suo materialismo: guardare in basso, non
dimenticare che «prima viene la zuppa e poi viene la morale».
Berardinelli vs Brecht
I miei allievi hanno chiara solo una cosa: non vogliono ripetere la vita dei loro nonni e dei loro genitori. Un'esistenza fatta di sacrifici, mutui trentennali per la casetta, denti stretti, fatica quotidiana, chiesa la domenica e sveglia alle sei del lunedì, briciole e sangue, loro non la vogliono più.
Sono cresciuti tra mille garanzie di una felicità imminente, videoclip colorati e frenetici, show e risate e immagini goduriose su ogni canale, sulla strada illuminata che deve portare a una Terra Promessa, e indietro non ci vogliono tornare. Come gli albanesi, hanno visto che oltre il tempestoso ma breve braccio di mare c'è la Cuccagna, e di sicuro non si accontentano di niente di meno. Poi passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni e non accade niente. La strada sotto casa è ancora piena di buche e di fango, lo spacciatore all'angolo è sempre lì, la noia e la desolazione non si spostano di un metro, e allora nella testa cresce lo sconforto. La solitudine. Oppure la rabbia.
Una ragazza mi ha detto: «Professore, ha presente il fascio di luce che d'improvviso avvolge l'Ospite d'onore e lo separa dal buio? Quella chiazza bianca o gialla sul palcoscenico? Mi sono accorta che è piccola. un cerchio minimo. Tutti non ci possiamo entrare, e neanche parecchi. Li c'è posto per pochissimi. Per gli altri c'è il buio, il niente, al massimo un posto in platea per applaudire chi ce l'ha fatta e crepare d'invidia. A me non piace stare da una parte ad applaudire gli altri. Oggi a nessuno piace. Ma non mi va nemmeno di uscire dal teatro e mettermi a battere chiodi o sudare per due lire come mio padre e mia madre. lo quella luce la voglio. lo li capisco quelli che bruciano le macchine a Parigi. Loro la luce se la fanno da soli, e il mondo li guarda, arrivano le telecamere e il buio non c'è più, non c'è più questo schifo di vita». Forse ha ragione la mia allieva, è una che sente come va il mondo meglio di tanti sociologi. Forse le cose stanno proprio così. Una macchina che brucia è già un faro, un vanto, un salto fuori dal nulla. Ormai solo il successo libera dal senso di fallimento e di morte. Il successo è la nostra corta eternità. La vita, con i suoi pesi e le sue tribolazioni, non la vuole più nessuno.
E allora prepariamoci a spegnere i fuochi che abbiamo voluto accendere nella sterpaglia dell'esistenza, dopo tanti inviti ad ardere festosamente, prepariamo gli idranti.
18 forum che spaziano dalle criticità del corso di laurea e del nuovo ordinamento al cinema, dalla pubblicità alle nuove tecnologie, dal teatro alla poesia e al laboratorio di scrittura verbo-visiva, dal trash alle indicazioni su come fare a recuperare il tesserino mensa, alla questione sempre aperta del rapporto mente-cervello. Le discussioni attive sono 1266, per un totale di circa 9000 messaggi. 1590 utenti registrati ai quali occorre aggiungere i numerosi anonimi che hanno libero accesso in buona parte dei forum (trash & garbage, questioni para-universitarie), contatti e pagine viste ormai incalcolabili.
Tutti hanno un sito: studenti, docenti, bar, pizzerie, imprese. Anche l’Unical ha un sito (forse dovremmo chiamarlo “portale” ma non porta da nessuna parte tanto è sgangherato). Di solito sono delle vetrine, statiche, noiose, che vengono aggiornate stancamente e che vengono predisposte per pura immagine (di cosa poi non si sa. Sarà giusto per dire “ho un sito”, sono nel web, dunque sono nel mondo, (forse) esisto.
Mondoailati (in seguito MaL) è di tutt’altra pasta. E’ un organismo vivente. Mentre ne scrivo, mentre questo pezzo viene pubblicato, MaL sarà già una cosa diversa. Nuove risposte, nuove discussioni saranno state già aperte, nuovi personaggi avranno preso la parola. Ultimamente si affaccia un tale Silvio_Berlusconi che va propagandando un approccio alle scienze cognitive in favore delle imprese. Ogni tanto si fanno vedere pure Eva_Catizone e Franco_Piperno. Ovviamente si tratta di nick name di vispi studentacci ma i loro interventi sono sempre in punta di penna, ironici, realistici e surreali nello stesso tempo (“una città plurale, dei saperi, delle donne, etc. eh?, eh!”).
Le star indiscusse sono Editor, Saab, Deluso, Zetak, Batman, Marychain, ‘U Verru (curioso maiale telematico, particolarmente dotto, che cita filosofi e lirici greci ma che usa rotolarsi nella zimma di Zio Luigio e firmare con oink oink). Il più delle volte si tratta di studenti, altre volte invece…
Mi è capitato di imbattermi in un tal Batman, un supereroe della lingua italiana. Avevo citato un frammento di Meister Eckardt (scrittura pure possibile del nome di un mistico remoto e difficile). Batman, pochi minuti dopo, mi lasciò un messaggio dove amabilmente e perentoriamente mi correggeva una “d” di troppo. Incuriosito, mi appellai a tutti i paradigmi indiziari di cui disponevo e cominciai la caccia. Troppo colto per essere uno studente, troppo scanzonato (suvvia, un filologo in calzamaglia!) per essere un docente. Alla fine scoprii che si trattava di un giovane docente studioso di Telesio e di More: Roberto Bondì. La sorpresa mi fece meglio valutare la questione identitaria e del nome di copertura, il baule pieno di gente che ognuno di noi evidentemente racchiude, e pure il piano paritario d’interazione tra studenti e docenti.
Solo il presidente del corso di laurea, praticamente “Matrix”, è scoperto, presente col suo semplice nome di battesimo (“Daniele”) contrappuntato dall’icona/avatar di San Sebastiano. Legge tutto e risponde a tutti, dando prova di una disponibilità estrema: qualsiasi altro cattedratico del suo rango avrebbe al massimo smistato gli interrogativi routiniari e le incertezze, sul luogo o la data degli esami o sul complicato calcolo dei crediti, a un tutor o al manager didattico. Lui no: non si sottrae mai e risponde di persona. In certi casi, quando gli interrogativi sono dis-graziati o mettono in scena eccessi di confidenza (“Gambarara legga qui”), qualcun altro risponde per lui e distribuisce cazziatoni. Ma – si sa – i luogotenenti sono sempre più burberi e tontoloni del capo. Così “Daniele” li sconfessa: tutti, anche i più pigri e viziati, avranno diritto a quella tale informazione. Di fatto si tratta di un ricevimento studenti perenne, lungo 365 giorni, che può prodursi in qualsiasi ora del giorno e della notte. In più, oltre alla parte strettamente informativa, tutto converge verso un dispositivo formativo e didattico potentissimo. Altro che e-learning! Si spazia dalla messa in linea degli appunti di economia della conoscenza, di scienze cognitive o di patologie del linguaggio, ai corpo a corpo su cos’è la filosofia, all’elaborazione collettiva del lutto quando “acquasottoilponte” muore tragicamente in un incidente stradale, alle cronache dai luoghi di tirocinio (il Monitore Brutio, una software house, un editore), ai matrimoni virtuali (quello di Batman con Saab), agli esorcismi telematici (una volta in una chat memorabile Padre Webby alias Webmastru coadiuvato da James Tont scacciò il maligno che s’era impossessato di tale “Orson Welles” con un cerimoniale dettato dall’allegro mix di latinorum e cosentino), alla sperimentazione di messaggi vocali, alla radio e alla tv telematica, al wi-fi. Ben strana è questa Bildung telematica, mix di educazione sentimentale, studio e laboratori d’avanguardia. In tale contesto diventa formativa anche la parodia di la casa telematica, vale a dire del grande fratello, o una discussione intitolata vaffanculo che, aperta da un anonimo in vena di goliardate, vira ben presto in un viaggio nei maledicta planetari. In questo aveva fatto da apripista il mitico Spigaweb.org (ndr. il sito interamente scritto in dialetto cosentino): oltre al fuck off c’è di più. E se ne può misurare in percentuale “il valore offensivo”, mentre vengono inventariate le metafore barocche legate all’umoristica carnalità della parolaccia.
Alla base di tutto ciò c’è una scelta tecnologica che contrasta ferocemente con l’insana abitudine del sito vetrina, ben impacchettato, tremendamente statico anche quando infiorettato di belle animazioni in flash: il PHP. Frutto di un lavoro collettivo e di una cultura “open source” (dunque non c’è segreto), non solo questo software è “freeware”, ovvero scaricabile da internet gratuitamente, ma è strutturalmente dinamico e offre tanta libertà all’utente da farlo diventare il creatore del sito/portale. Come è possibile? Al centro del sito ci sono le discussioni aperte (la chat è l’unico momento sincronico, tutto il resto è in “differita”, non richiede la compresenza), i luoghi d’incontro e di discussione chiamati forum. E’ l’utente stesso ad alimentare la struttura del sito, attraverso le sue parole e l’apertura di nuove discussioni o la risposta a quelle già esistenti. Chiunque potrà con grande facilità immettere nel portale/gioco tutto ciò che desidera: testi, immagini, suoni, video digitali.
Al centro c’è l’utente, poco importa se studente o docente. L’atmosfera d’ingresso è un piacevole guazzabuglio che accoglie il visitatore e, nonostante la voluta trascuratezza dell’interfaccia grafica e la limitata usabilità, subito lo rende attore principale del sito. Come in una antica agorà, tutti i cittadini della comunità hanno lo stesso diritto di prendere la parola.
Ispiratore e animatore è una vecchia volpe dei viaggi intermediali, un poeta prestato alla telematica, con all’attivo la preziosa esperienza di Videor, videorivista di poesia che ci ha consegnato il meglio delle pratiche di scrittura della contemporaneità. Se allora il prof. Gambarara è Matrix, Orazio Converso (in Mal si chiama con rarefatto senso della gerarchia “Editor”) è Patrix. Un matematico anarcoide e indisciplinato che teorizza la difesa attiva contro gli anonimi disturbatori e che usa parole liturgiche quali “loose tv”, “time code”, “emittenza telematica”.
Di fatto, nell’enfatizzare il ruolo dell’emittenza, recupera l’annoso problema dei contenuti: solo che questi sono in progress, frutto continuo di una riorganizzazione del campo, non sganciabili dai media e dai linguaggi utilizzati, dalla verità come effetto del tono di un incontro. Editor sta dimostrando che la telematica è sganciata dallo specialismo informatico e si pone sempre più come pratica di scrittura trasversale che, con le continue invenzioni multimediali e con le relative drammaturgie, attraversa e annoda i campi del sapere. Certo per far questo c’è bisogno degli informatici che sviluppino e adattino il sistema alle diverse esigenze. Nel nostro caso: Nic (forse non a caso un ingegnere chimico), Francesco e Maurizio (talentuosi studenti di Economia). Altro che “connecting people”! MaL è un laboratorio teorico-pratico permanente di chimica dei linguaggi oltre che di grammatica della connettività. Chissà se il rettore si è accorto di questa piccola sovversione comunitaria, didattica e mediale?
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