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mercoledì 30 dicembre 2009
giovedì 3 dicembre 2009
martedì 29 settembre 2009
non incappare su internet in contenuti "haram"
Così, ad esempio digitando la parola "sex" si ottiene una risposta che recita: "Opps. La tua richiesta ha un livello haram di due su tre. I risultati possono essere proibiti. Se pensi ancora di voler proseguire clicca qui". Stesso risultato se si inseriscono termini come gay, lesbian, pig o pork (rispettivamente omosessuale, lesbica, maiale e porco in inglese). O se si prova con "Satanic Verses" il titolo del libro che ha attirato sulla testa di Salman Rushdie una fatwa di condanna a morte.
Le ricerche possono essere effettuate in una quindicina di lingue fra cui l'inglese, il russo, l'arabo e il pashto. L'italiano al momento non è incluso. Anche per chi non è pratico di idiomi stranieri però, un'occhiata può risultare interessante: un vocabolo internazionale come "bikini" ottiene un livello di haram di due su tre. Mentre le pagine si aprono senza problemi se la parola ricercata è "burqini", il costume da bagno integrale che tante polemiche ha generato nei mesi passati in Europa.
Sardeha spiega che il sito è in costante evoluzione: "Riceviamo molti feedback dagli utenti e in qualche caso facciamo delle modifiche - racconta - e siamo in contatto con degli imam che ci aiuteranno a stabilire cosa deve essere considerato haram". Ma l'idea di base è chiara: "L'ispirazione mi è venuta dopo lunghe discussioni con i miei amici riguardo alle ricerche con Google. Molti di loro sono finiti per caso su siti dai contenuti troppo espliciti: così ho pensato che avremmo potuto sviluppare un motore di ricerca nostro, più orientato verso i valori islamici".
Il giovane manager - che in un'intervista via e-mail si definisce un musulmano "praticante" ma non vuole specificare se sunnita o sciita, per non alimentare le tensioni fra le due componenti principali dell'Islam - nega che dietro al progetto di ImHalal possa nascondersi il rischio di censura: "Non lo credo assolutamente - risponde - filtriamo prima di tutto contenuti per adulti e pornografia. Ma nulla che riguardi la politica o l'arte".
Il tono però cambia quando gli si propone l'esempio delle vignette di Maometto, la cui pubblicazione nel 2005 scatenò una crisi senza precedenti fra il mondo musulmano e quello occidentale. Una ricerca con la chiave "Mohammed's Cartoons" produce un livello haram di uno su tre. Una scelta politica? "Filtrare quelle ridicole vignette non significa dare giudizi politici - sostiene Sardeha - questo non ha nulla a che vedere con la politica ma piuttosto con l'insulto religioso ai musulmani".
sabato 26 settembre 2009
la redazione telematica
of course, l'idea di palinsesto si genera considerando internet - e mondoailati in essa - un media esso stesso. e per contraddizione piegare la rete a linguaggio estranei.
palinsesto allude alla radio, alla televisione, che pure ci sono in internet e ad essa fanno stretto riferimento in genere.
noi vogliamo con esso giocare i due registri del sincrono e dell'asincrono insieme, mettere in fila in un flusso cose che avvengono magari parallelamente e si legano ipertestualmente in una sorta di grande libro fuori del tempo, internet com'e' vissuta, appunto.
intanto, il mezzo digitale con cui ci muoviamo ci permette di prendere alla lettera il palinsesto: di scrivere e riscrivere sopra, conservando tracce di cio' che sta sopra e sotto, prima e dopo.
poi, realizziamo nella stanzina a vetri vicino all'aula informatica attuale (che diviene di redazione) una cabina di tramissione, strutturiamo una console a cui sialterneranno - come in una regia radio - i vari gruppi di redazione a turno.
qui si potra' fare streaming audio, sotto gli occhi di qualche webcam, ma non sara' questo a caratterizzare la nostra EMITTENTE TELEMATICA. piuttosto, sara' il CallWeb a gestire il flusso audio.
attenzione, non faccio il misterioso, non lesino, centellino le notizie su quest'iniziativa.
sara' mia cura di sciorinare i nostri panni dopo averli lavati insieme.
penso di coordinare [tale e' il mio ruolo] il lavoro redazionale con i momenti teorici, e sourtout non sostituirmi agli Autori delle nostre Edizioni che siete voi che mi state leggendo in questo luogo di delizie..
una bozza di palinsesto
ho chiesto a giuliana imbrogno disponibilita' per stare in chat per un'ora appena arriva in universita' al mattino: qui si potrebbe dirimere le informazioni piu' urgenti in tempo reale, sic, e cominciare, a dipanare, poi, la giornata su tre-quattro discussioni fresche di giornata nei forum da stabilire: si potrebbe segnalare le discussioni in corso con suoni luci e putipù (si scrive cosi'?) in alto nella testata, vicino all'icona che linka al palinsesto del giorno.
il redattore di turno alla console avra' cura di "segnare, segnalare" nelle caselle giuste le trasmissioni in corso: eh, si! spesso le trasmissioni, in telematica, le tengono su gli utenti stessi; nel nostro caso, magari, andando fisicamnte alla console e giovandosi degli strumenti in loco (scanner, encoder, telefono del CallWeb, webcamere, procedure di ftp veloce, ecc ecc).
non e' uno spazio creativo per giovani comunicatori: diro' meglio e piu' organicamente su cio' che sto ora solo accennando, ma devo segnalare l'anomalia di partenza: siamo su un portale istituzionale, ma aperta realmente all'interazione.
questa caratteristizzazione in un Corso di Laurea in cui si situa Mondoailati e' doverosa, per ovvie ragioni, ma non e' scontata in partenza, no?
si deve averne cura.
Il Nostro Metodo Freinet
sempre piu' alla elaborazione e alla costruzione di HorizonExpertise.
Intanto fa giustizia della scolarizzazione, della alfabetizzazione come
metodo di formazione, in questo e altri campi. E si delinea un nostro
Metodo Freinet applicato a noi stesi e a nostri interlocutori: lavorare
insieme, fare insieme delle attivita'.
Fare rete, tra di noi gruppi di HorizonExpertise (GiudaLab Associazioni &)
ed il territorio che deve sostenerci e accoglierci: accogliere soprattutto
i nostri protetti. E poi entrare nella grande rete del volontariato nella
societa' e nelle istituzioni.
Punti di forza sono gli operatori. Il cardine tra il gruppo che lavora
per HorizonExpertise e i corsisti come 'campione' espressivo del disagio
sociale dei portatori di un qualsiasi handicap, anche temporaneo.
Gli operatori: intanto, sono vengono dall'area del volontariato. Sono
gia' formati. Il rapporto con le nuove tecnologie e' presto fatto se si
da' loro modo e tempo di costruirlo 'in itinere', nel lavoro e non per
il lavoro.
Nel primo video di HorizonExpertise dedicato alla Comunita' di Capodarco
(e parallelamente a Gilda Morrone e al mondo sonoro e olfattivo di chi non
vede)viene sviluppato puntiualmente questo concetto: sono le associazioni
del volontariato e del terzo settore i tessitori di reti: e' questa la vita stessa,
lo specifico di tali gruppi.
(cfr. )
Il gruppo animatore di HorizonExpertise. Guidato dai Giuda lab e dagli
ex-Margi, con Lacab Comunicazione e le strutture Platonet e Brutium, si
propone di creare un'area di collaborazione che elabori la pratica e la
teoria della formazione continua, della formazione a distanza e della
comunicazione mediata dal calcolatore partendo proprio dai piu' svantaggiati.
I nostri svantaggiatissimi 'corsisti'. Sara' nostra cura in questi giorni
di 'selezione' e durante tutta la prima sessione al massimo le procedure di
trasferimento di conoscenze (didattica), preparando il loro spazio di attivita':
dalla descrizione della loro vita, del loro handicap, delle inclinazioni di ciascuno.
Procediamo designando lo spazio telematico, intanto.
Dalle schede al loro personale sito.
Per conoscenza. Attendendo il loro ingresso vero e proprio, fisico e digitale,
in prima sessione.
Nietzsche
Una frase come "il lusso della Distruzione" è totalmente wagneriana, ed io so come lei sia giunto a disprezzare tutta la morbosa idiozia e magniloquenza wagneriane. Ora noi ne abbiamo viste abbastanza di distruzioni per poter dire di avere sperimentato ampiamente il potere dello spirito dionisiaco, e dove sono gli eroi che ne sono usciti guariti?
lo e la Natura (stessa) stiamo insieme soli, nelle Berkshires, ed è l'occasione buona per me per capire. Sto sdraiato in un'amaca, mento sul petto, mani intrecciate, mente zeppa di pensieri, agitato, si, ma anche allegro, ed io so che lei tiene in grande considerazione l'allegrezza - l'allegria vera, non l'apparente ottimismo degli epicurei, né lo strategico buon umore degli angosciati. So anche che lei crede che il dolore profondo nobiliti, il dolore che arde lentamente, come il legno verde, e qui in un certo senso sono con lei, in certo senso.
Ma per questa educazione più elevata è necessaria la sopravvivenza. Bisogna che uno sopravviva al dolore. Herzog! tu la devi smettere con questa litigiosità e con l'aizzamento dei grandi uomini.
No, sul serio, Herr Nietzsche, io ho grande ammirazione per lei. Simpatia. Lei vuol metterci in grado di vivere con il vuoto. Non disporsi alla bontà d'animo, alla fiducia, alle solite mediocri considerazioni umane, ma chiedere, come giammai fu stato chiesto prima, incessantemente, con ferrea determinazione, nel male, attraverso il male, oltre il male, senza accettare mai nessun abbietto conforto. Le domande più assolute, più pungenti. Ripudiando il genere umana come esso è, questa plebaglia volgare, gretta, fraudolenta, puzzolente, non illuminata, istupidita, e non soltanto la plebaglia operaia, ma anche peggio la plebaglia "istruita" con i suoi libri, concerti e conferenze, il suo liberalismo e i suoi romantici e teatrali" amori" e "passioni" - meritano tutti di morire, e moriranno. okay.
Tuttavia, i suoi estremisti devono sopravvivere. Senza sopravvivenza, niente Amor Fati. Anche i suoi immoralisti mangiano carne. Vanno in autobus. Sono anzi quelli tra i viaggiatori a cui l'autobus fa piu male. Il genere umano vive principalmente di idee corrotte. Una volta corrotte, le sue idee non sono meglio di quelle del cristianesimo che lei condanna. Qualsiasi filosofo che vuole tenersi in contatto col genere umano dovrebbe pervertire il proprio sistema in anticipo per vedere come apparirà in realtà a qualche decina d'anni dalla sua adozione. La saluto da questo mero limite di erbosa, luce temporale, e le auguro felicità, ovunque si trovi. Il suo, sotto il velo di Maya, M.E.H.
- http://www.youtube.com/watch?v=83Vp4IaUXgQ
- http://www.youtube.com/watch?v=3cgu12uSEEc
- http://www.youtube.com/watch?v=MmQ-i9Zcdls
Mondo Tessuto Largo
WWW Mondo Tessuto Largo INDEX | Allora gli uomini avevano una bocca piu' grave, le donne braccia piu' lente; Allora, nutrendosi come noi di radici, grandi bestie taciturne si nobilitavano, E piu' lunghe, su piu' ombra si alzavano le palpebre... Per festeggiare un'infanzia. Saint-John Perse |
In attesa della sua nascitaQuando la telematica non era ancora nemmeno un' hype; Quando Agora' aveva quattromila utenti, contenti di abitare luoghi e spazi sconosciuti al resto del mondo e per visitare i quali non fossero necessarie le code al casello autostradale e le partenze intelligenti; Quando Internet non veniva pronunciata che da qualche ricercatore universitario, qualora avesse avuto voglia di parlarne; e le sfumature della sua anima - come ora - erano gatteggiamenti di labradorite al sole, opalescenze in una massa bianca Quando l'Italia cominciava ad essere mappata a partire dai numerosi bbs che l'andavano colonizzando; Quando ci si accaniva contro i primi phone-freakers, hackers, intruders; Quando abbozzavano una forma le prime leggi per la regolamentazione di questa incomprensibile vita sul filo delle linee telefoniche; Quando appena appena si realizzava che di questa vita che s'incrociava a mezz'aria, proveniente dagli angoli del pianeta, rimaneva traccia, sottoforma di kilobite, in luoghi chiamati aree messaggi, conference-groups, mailbox, sull'hard-disk di qualche produttori nel tentativo di restituirli intatti, trasformati, freschi, nuovi, al mondo e a loro stessi; Trapiantando per due mesi in un paese come Dipignano (ma delle loro gesta si e' avuta eco fin nel capoluogo di provincia), l'intera factory tecnologica di tre teppisti della new age telematica, presi in prestito da un quartiere nemmeno tanto periferico della capitale; Dando luogo a spazi d'incontro reali e cablati alla cui realizzazione prendessero parte i giovani del posto e a questi spazi dando nome MARGI BBS; Animando le serate estive in paese con l'organizzazione di discoteche in cui la musica a sentirsi provenisse dalla rete mondiale di computer Internet; (...) Chi veglia, in luoghi sterili, sulla sorte delle grandi linee telegrafiche; chi sa la positura e il cosciale di presa dei maggiori cavi sottomarini; chi ha cura sotto la citta', in un sito di ossari e di fogne (ed e' proprio la scorza scoperta della terra) degli istrumenti lettori di puri seismi... Esilio (Exil). Saint-John Perse Chi, come la redazione di Margi rivista interattiva del Potame Busento, porta le telecamere nel cuore pulsante di un bbs nazionale; Chi ospita nelle sale della sua sede il primo corso di telematica fatta da telematici con collegamenti ad archivi remoti attraverso Internet; Chi assiepa un gruppo di lavoro per la messa in linea del primo bbs di campagna dalle origini cittadine (0984. 621721); Chi vede il team Direct Memory Access condurre uno studio sul campo con manifestazioni pubbliche e lasciare il destro ad un sysop autoctono, Julian Spina, coautore insieme ad altri della seconda versione di Margi bbs ora gemella di Giuda bbs di Antonio Greco; Chi lancia una campagna promozionale dal titolo Regalati un Modem e tenta la strada, impraticabile ancora oggi, dell'intermedialita' interattiva; Chi tenta l'impiego delle tecnologie e della telematica nella didattica usuale con uno strumento leggero e in autentico anticipo sui tempi degli ipertesti, persino i piu' aperti; Chi tenta la carta delle guide sonore (con carta!) con una redazione permanente del territorio delle sue voci, dei suoi suoni e dei prodotti; Chi lancia, come una rete nel mare, la parola, il linguaggio e la scrittura; Chi gioca con il ronzio del miele, la marmellata di fichi e noci, le follie etimologiche del prof. Aloe e la strina di un ultimo bicchiere, la vetta del Monte Serratore e la Foresta Sottana... E i poemi della notte prima dell'alba ripudiati, e l'ala fossile presa in trappola dai vasti vespri d'ambra gialla ... Ah! bruciare, bruciare in cima alle sabbie, tutto quel tritume di piuma, d'unghia, di capelli pinti e di panni impuri, E i versi nati ieri, ah! i versi nati una sera alla forca del lampo, sono come la cenere nel latte di donna, tracce infime... Dove la finocchiella si raccoglie a fasci; e nella sala blue dell'Alpheus, locale alla periferia del centro di Roma, in una serie di mercoledi' flamboiant con la varia umanita' dei sysop romani; Dove le solanacee costituiscono la base di tutti i piatti tipici; e negli studi radiofonici di Italia Radio in collegamento con Radio Nova di Firenze e Stranonetwork, e Tommaso Tozzi di Hacker-Art bbs e Gomma di Decoder; Dove le strade si inerpicano tra boschi di querce e di castagni; e in uno dei forum di Nexus Bbs, ora sistema di sistemi e server provider di internet, alla ricerca di doppiare i luoghi fatalmente destinati a rimanere ancorati alle categorie spazio temporali a loro storicamente attribuite; Dove, dopo la valle di Cosenza, ci si trova faccia a faccia con la Sila; e nelle mitiche postazioni telematiche a villa Ada in collegamento con i filidiretti di Agora' in occasione delle elezioni amministrative; Dove il Busento nasconde ancora il tesoro di Alarico; e nelle conferenze di Agora' ad occupare impropriamente luoghi di alchimia spazio-temporale. Li' ,gireremo via col vento nel Potame Busentorealizzando il sogno di Hitchcock: Effettivamente un progetto di film comincia spesso con una formulazione molto vaga, come l'idea che mi piacerebbe realizzare su Ventiquattro ore di vita in una citta; posso immaginare tutto il film dall'inizio alla fine. E' pieno di incidenti, pieno di sfondi, e' un grande movimento ciclico. Inzia alle cinque del mattino, comincia a fare giorno e c'e' una mosca che passeggia sul naso di un barbone coricato nella rientranza di un portone. Poi comincia il movimento del mattino nella citta'. Voglio tentare un'antologia del cibo. L'arrivo del cibo nella citta'. La distribuzione. L'acquisto. La vendita. La cucina. L'azione del mangiare. Cio' che accade al cibo nei differenti tipi di albergo e, come viene sistemato e consumato. Gradualmente, verso la fine del film, ci saranno i tombini e le immondizie che vanno a scaricarsi nell'oceano. E' un ciclo completo, dagli ortaggi ancora gocciolanti di freschezza fino alla fine del giorno, alla sporcizia che esce dai tombini. In questo preciso momento, il tema di questo movimento ciclico diventa: cio' che le persone fanno alle cose buone e il tema generale diventa la putrefazione dell'umanita'. Bisogna attraversare tutta la citta', vedere tutto, filmare tutto, far vedere tutto. Tracciate le strade dove possano andarsene le genti d'ogni razza, mostrando quel colore giallo del calcagno: i principi, i ministri, i capitani dalle voci tonsillari; coloro che hanno fatto grandi cose, e coloro che vedono questa o quella cosa in sogno... Anabasi - S-J Perse - Li', dove con chi attende a uffici di ricerca (ed e' a questo che impegnano il fiore delle loro intelligenze) si pensano cose viventi, o cose eccellenti (di portata nuova!): Con chi s'occupa di applicazioni particolari che, al di la' del circo dei nostri occhi, sfuggono; Con chi gravita, per mesi, attorno a inezie informatiche, a infinitesime mutazioni del software; Con chi, se il server di colpo si perde, passa la notte a risettare, ricaricare, collegare; e la mattina tutto di nuovo funziona; Con chi possiede scrivanie elettroniche le piu' ortodosse: i paths perfetti, i file limpidi, le directory immacolate... Ho visto la terra distribuita in vasti spazi e il mio pensiero non si distrae dal navigatore... Saint-John Perse. Con chi si misura sulle dorsali della comunicazione via cavo e sa' le tratte e i percorsi di una electronic mail Chi rintraccia e prepara links con documenti e server situati a mezz'aria su tutta la superficie della terra Chi conosce i cataloghi, gli indici, i migliori siti, le pagine ueb piu' belle, gli archivi piu' aggiornati; Chi possiede l'ultima versione del browser ueb, l'ultimo ritrovato elettronico per la ricerca automatica di una informazione; Chi conosce la corretta successione e il corretto impiego dei marcatori (ed e' la grammatica del linguaggio html); E lo straniero tutto vestito dei suoi pensieri nuovi, si fa altri partigiani sulle vie del silenzio Saint-John Perse Ed e' con loro che nel chiuso delle sale di un ateneo, con una grande comune eccitazione dell'essere, si progettano sperimentazioni affatto futuribili
|
RODOLFO WILCOCK
...
" l'uomo vive immerso in un mare di simboli, fatti di lettere e di
numeri, e una parte rilevante della sua attenzione si disperde nella loro decodificazione, tanto involontaria quanto inutile. Questo è vero, e ormai soltanto i miopi, le donne incinte, gli aspiranti suicidi e i pontefici riescono a camminare assorti nei propri pensieri.
Ma, il fatto è che da molto tempo tutto è simbolo, non soltanto le targhe delle automobili; forse da quando esiste la parola, sicuramente da quando esiste la parola scritta.
I noti studi sulla visione della rana, che non vede la mosca nemmeno se ce l'ha sotto il naso, ma vede esattamente "il volo" della mosca, possono suggerire che anche a quel livello anfibio basta ordinare le percezioni per ricavarne un simbolo o segno. Utili nel caso della rana, di puro edonismo nel caso del cane, che passeggia felice tra folate di messaggi codificati e astrazioni odorose, estremamente impegnative del suo tempo libero.
Anche l'uomo è fatto così: ho visto nel Beneventano agricoltori addetti a colture inverosimili di piante nane di tabacco, che forse disperando dell'improbabile crescita passavano le ore a seguire con la testa e con lo sguardo tutte le macchine che circolavano per la strada - una strada trafficata e veloce - da sinistra a destra e da destra a sinistra, dalle sei del mattino alle otto di sera. I simboli visivi divertono la gente, come dimostrano i balconi, i disegni nei gabinetti pubblici e la televisione."
Brecht
Una guida minima per fondare una nuova cultura sulle rovine della vecchia.
Un esempio letterario e linguistico di lotta contro lo spreco culturale,
contro l'uso del linguaggio come droga. L'aspirazione di Brecht è sempre
stata questa: inventare forme letterarie che invece di ubriacare e illudere
rendano sobri e disilludano.
L' aspirazione a realizzare una cultura «portatile»,
che non isoli dalla vita, ma che ci accompagni negli atti
quotidiani della vita: lavoro, comunicazione con gli altri,
conoscenza, piacere, protezione della vita vivente,
trasformazione cosciente e orientata delle condizioni
materiali di esistenza, eliminazione della menzogna e
dell' oppressione.
Il «cinismo» di Brecht, la sua valorizzazione dell' astuzia
vitale, perfino la sua difesa del naturale egoismo degli esseri
umani fa parte del suo materialismo: guardare in basso, non
dimenticare che «prima viene la zuppa e poi viene la morale».
Berardinelli vs Brecht
Ricordo di Marie A.
1
Un dì nel mese azzurro di settembre
quieto all'ombra d'un giovane susino
tenevo il quieto e pallido amore mio
fra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era, e a lungo la guardai, una nuvola.
Era assai bianca e alta da non credere
e quando la cercai non c'era più.
2
Dopo quel giorno molte e molte lune
con tante acque sono corse via.
Sono i susini già tutti recisi,
e dell'amore, mi chiedi, che fu?
E ti rispondo: non me ne ricordo.
Eppure, credi, so che cosa intendi:
ma quel suo viso, io, non lo so più.
Questo soltanto so: che la baciai.
3
E anche il bacio, l'avrei dimenticato
non fosse per la nuvola che andava.
Quella so ancora e sempre la saprò:
era assai bianca e mi veniva incontro.
Sono forse i susini ancora in fiore,
forse il settimo figlio già quella donna avrà.
Ma pochi istanti fiorì quella nuvola
e quando la cercai era già vento.
mercoledì 19 agosto 2009
venerdì 7 agosto 2009
Un laboratorio chimico in un chip
Il dispositivo si basa sulla microfluidica, campo di ricerca interdisciplinare a metà strada tra ingegneria, fisica, chimica, microtecnologia e biotecnologia che prevede l'impiego e la manipolazione di flussi di fluidi a livello microscopico per applicazioni in questo caso di tipo chimico-biologico.
Le reazioni chimiche di cui è capace il Lab-on-a-Chip permettono di identificare in maniera precisa il tipo di molecole sintetiche in grado di legarsi a particolari enzimi cellulari, con il risultato finale da verificare con la spettrometria di massa. Il team dell'UCLA ha trovato il modo di ridurre svariate migliaia di cicli di raccolta di campioni e mix di reagenti a un unico micro-dispositivo che fa tutto in automatico, con l'unica limitazione (superabile con ulteriore lavoro di ricerca, assicurano gli studiosi) di dover controllare i risultati delle reazioni offline.
Hsian-Rong Tseng, autore dello studio, parla di una "rivoluzione del processo di laboratorio" grazie alla duplicazione, in migliaia di micro-esemplari, dei "preziosi enzimi molecolari" necessari alle reazioni nei laboratori, un sistema che oltre alla velocità ha l'altrettanto importante vantaggio di ridurre il consumo di reagenti chimici con un conseguente impatto positivo sui costi complessivi delle fasi di ricerca. Una strada parallela, ma differente nell'approccio, rispetto a quella seguita in altri laboratori come il CoSBI di Trento.
martedì 4 agosto 2009
pal coder e pal decoder
Margi bbs era un server su amiga3000, incidentalmente.
Per questo il matrimonio tra la tv ed internet aveva questo paraninfo tecnologico e a TeleuropaNetwork ci andammo vicinissimi.
martedì 7 luglio 2009
i miei allievi
Centinaia di migliaia di giovani vivacchiano senza studiare e senza lavorare, spogliati di ogni volontà. Quartieri dove passano i giorni e le notti sono puro squallore, cemento e cocaina, centri commerciali e miseria, nessun cinema,nessun teatro, nessuna libreria, niente; in testa da quasi vent'anni i ragazzi hanno due o tre chiodi fissi, piantati con crudeltà dalla cultura imperante: soldi, successo, divertimento.
Tra loro si muovono sempre più numerosi gli immigrati, a volte operosi, e dunque meglio disposti a sobbarcarsi del poco lavoro disponibile, a volte sovreccitati dalle potenzialità offerte fintamente dal nostro mondo, e dunque sfacciati e aggressivi nella ricerca di un posticino al sole. Mescolate tutto questo, agitate, e la molotov è pronta.
I miei allievi hanno chiara solo una cosa: non vogliono ripetere la vita dei loro nonni e dei loro genitori. Un'esistenza fatta di sacrifici, mutui trentennali per la casetta, denti stretti, fatica quotidiana, chiesa la domenica e sveglia alle sei del lunedì, briciole e sangue, loro non la vogliono più.
Sono cresciuti tra mille garanzie di una felicità imminente, videoclip colorati e frenetici, show e risate e immagini goduriose su ogni canale, sulla strada illuminata che deve portare a una Terra Promessa, e indietro non ci vogliono tornare. Come gli albanesi, hanno visto che oltre il tempestoso ma breve braccio di mare c'è la Cuccagna, e di sicuro non si accontentano di niente di meno. Poi passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni e non accade niente. La strada sotto casa è ancora piena di buche e di fango, lo spacciatore all'angolo è sempre lì, la noia e la desolazione non si spostano di un metro, e allora nella testa cresce lo sconforto. La solitudine. Oppure la rabbia.
Una ragazza mi ha detto: «Professore, ha presente il fascio di luce che d'improvviso avvolge l'Ospite d'onore e lo separa dal buio? Quella chiazza bianca o gialla sul palcoscenico? Mi sono accorta che è piccola. un cerchio minimo. Tutti non ci possiamo entrare, e neanche parecchi. Li c'è posto per pochissimi. Per gli altri c'è il buio, il niente, al massimo un posto in platea per applaudire chi ce l'ha fatta e crepare d'invidia. A me non piace stare da una parte ad applaudire gli altri. Oggi a nessuno piace. Ma non mi va nemmeno di uscire dal teatro e mettermi a battere chiodi o sudare per due lire come mio padre e mia madre. lo quella luce la voglio. lo li capisco quelli che bruciano le macchine a Parigi. Loro la luce se la fanno da soli, e il mondo li guarda, arrivano le telecamere e il buio non c'è più, non c'è più questo schifo di vita». Forse ha ragione la mia allieva, è una che sente come va il mondo meglio di tanti sociologi. Forse le cose stanno proprio così. Una macchina che brucia è già un faro, un vanto, un salto fuori dal nulla. Ormai solo il successo libera dal senso di fallimento e di morte. Il successo è la nostra corta eternità. La vita, con i suoi pesi e le sue tribolazioni, non la vuole più nessuno.
E allora prepariamoci a spegnere i fuochi che abbiamo voluto accendere nella sterpaglia dell'esistenza, dopo tanti inviti ad ardere festosamente, prepariamo gli idranti.
sabato 4 luglio 2009
sabato 11 aprile 2009
mondoailati
Oltre allo scritto del Celani (riportato qui di seguito), c'era quello di Zetak (nel primo post, leggermente rimaneggiato). http://mondoailati.unical.it Il portale del corso di laurea in Filosofie e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza dell’Unical
18 forum che spaziano dalle criticità del corso di laurea e del nuovo ordinamento al cinema, dalla pubblicità alle nuove tecnologie, dal teatro alla poesia e al laboratorio di scrittura verbo-visiva, dal trash alle indicazioni su come fare a recuperare il tesserino mensa, alla questione sempre aperta del rapporto mente-cervello. Le discussioni attive sono 1266, per un totale di circa 9000 messaggi. 1590 utenti registrati ai quali occorre aggiungere i numerosi anonimi che hanno libero accesso in buona parte dei forum (trash & garbage, questioni para-universitarie), contatti e pagine viste ormai incalcolabili.
Tutti hanno un sito: studenti, docenti, bar, pizzerie, imprese. Anche l’Unical ha un sito (forse dovremmo chiamarlo “portale” ma non porta da nessuna parte tanto è sgangherato). Di solito sono delle vetrine, statiche, noiose, che vengono aggiornate stancamente e che vengono predisposte per pura immagine (di cosa poi non si sa. Sarà giusto per dire “ho un sito”, sono nel web, dunque sono nel mondo, (forse) esisto.
Mondoailati (in seguito MaL) è di tutt’altra pasta. E’ un organismo vivente. Mentre ne scrivo, mentre questo pezzo viene pubblicato, MaL sarà già una cosa diversa. Nuove risposte, nuove discussioni saranno state già aperte, nuovi personaggi avranno preso la parola. Ultimamente si affaccia un tale Silvio_Berlusconi che va propagandando un approccio alle scienze cognitive in favore delle imprese. Ogni tanto si fanno vedere pure Eva_Catizone e Franco_Piperno. Ovviamente si tratta di nick name di vispi studentacci ma i loro interventi sono sempre in punta di penna, ironici, realistici e surreali nello stesso tempo (“una città plurale, dei saperi, delle donne, etc. eh?, eh!”).
Le star indiscusse sono Editor, Saab, Deluso, Zetak, Batman, Marychain, ‘U Verru (curioso maiale telematico, particolarmente dotto, che cita filosofi e lirici greci ma che usa rotolarsi nella zimma di Zio Luigio e firmare con oink oink). Il più delle volte si tratta di studenti, altre volte invece…
Mi è capitato di imbattermi in un tal Batman, un supereroe della lingua italiana. Avevo citato un frammento di Meister Eckardt (scrittura pure possibile del nome di un mistico remoto e difficile). Batman, pochi minuti dopo, mi lasciò un messaggio dove amabilmente e perentoriamente mi correggeva una “d” di troppo. Incuriosito, mi appellai a tutti i paradigmi indiziari di cui disponevo e cominciai la caccia. Troppo colto per essere uno studente, troppo scanzonato (suvvia, un filologo in calzamaglia!) per essere un docente. Alla fine scoprii che si trattava di un giovane docente studioso di Telesio e di More: Roberto Bondì. La sorpresa mi fece meglio valutare la questione identitaria e del nome di copertura, il baule pieno di gente che ognuno di noi evidentemente racchiude, e pure il piano paritario d’interazione tra studenti e docenti.
Solo il presidente del corso di laurea, praticamente “Matrix”, è scoperto, presente col suo semplice nome di battesimo (“Daniele”) contrappuntato dall’icona/avatar di San Sebastiano. Legge tutto e risponde a tutti, dando prova di una disponibilità estrema: qualsiasi altro cattedratico del suo rango avrebbe al massimo smistato gli interrogativi routiniari e le incertezze, sul luogo o la data degli esami o sul complicato calcolo dei crediti, a un tutor o al manager didattico. Lui no: non si sottrae mai e risponde di persona. In certi casi, quando gli interrogativi sono dis-graziati o mettono in scena eccessi di confidenza (“Gambarara legga qui”), qualcun altro risponde per lui e distribuisce cazziatoni. Ma – si sa – i luogotenenti sono sempre più burberi e tontoloni del capo. Così “Daniele” li sconfessa: tutti, anche i più pigri e viziati, avranno diritto a quella tale informazione. Di fatto si tratta di un ricevimento studenti perenne, lungo 365 giorni, che può prodursi in qualsiasi ora del giorno e della notte. In più, oltre alla parte strettamente informativa, tutto converge verso un dispositivo formativo e didattico potentissimo. Altro che e-learning! Si spazia dalla messa in linea degli appunti di economia della conoscenza, di scienze cognitive o di patologie del linguaggio, ai corpo a corpo su cos’è la filosofia, all’elaborazione collettiva del lutto quando “acquasottoilponte” muore tragicamente in un incidente stradale, alle cronache dai luoghi di tirocinio (il Monitore Brutio, una software house, un editore), ai matrimoni virtuali (quello di Batman con Saab), agli esorcismi telematici (una volta in una chat memorabile Padre Webby alias Webmastru coadiuvato da James Tont scacciò il maligno che s’era impossessato di tale “Orson Welles” con un cerimoniale dettato dall’allegro mix di latinorum e cosentino), alla sperimentazione di messaggi vocali, alla radio e alla tv telematica, al wi-fi. Ben strana è questa Bildung telematica, mix di educazione sentimentale, studio e laboratori d’avanguardia. In tale contesto diventa formativa anche la parodia di la casa telematica, vale a dire del grande fratello, o una discussione intitolata vaffanculo che, aperta da un anonimo in vena di goliardate, vira ben presto in un viaggio nei maledicta planetari. In questo aveva fatto da apripista il mitico Spigaweb.org (ndr. il sito interamente scritto in dialetto cosentino): oltre al fuck off c’è di più. E se ne può misurare in percentuale “il valore offensivo”, mentre vengono inventariate le metafore barocche legate all’umoristica carnalità della parolaccia.
Alla base di tutto ciò c’è una scelta tecnologica che contrasta ferocemente con l’insana abitudine del sito vetrina, ben impacchettato, tremendamente statico anche quando infiorettato di belle animazioni in flash: il PHP. Frutto di un lavoro collettivo e di una cultura “open source” (dunque non c’è segreto), non solo questo software è “freeware”, ovvero scaricabile da internet gratuitamente, ma è strutturalmente dinamico e offre tanta libertà all’utente da farlo diventare il creatore del sito/portale. Come è possibile? Al centro del sito ci sono le discussioni aperte (la chat è l’unico momento sincronico, tutto il resto è in “differita”, non richiede la compresenza), i luoghi d’incontro e di discussione chiamati forum. E’ l’utente stesso ad alimentare la struttura del sito, attraverso le sue parole e l’apertura di nuove discussioni o la risposta a quelle già esistenti. Chiunque potrà con grande facilità immettere nel portale/gioco tutto ciò che desidera: testi, immagini, suoni, video digitali.
Al centro c’è l’utente, poco importa se studente o docente. L’atmosfera d’ingresso è un piacevole guazzabuglio che accoglie il visitatore e, nonostante la voluta trascuratezza dell’interfaccia grafica e la limitata usabilità, subito lo rende attore principale del sito. Come in una antica agorà, tutti i cittadini della comunità hanno lo stesso diritto di prendere la parola.
Ispiratore e animatore è una vecchia volpe dei viaggi intermediali, un poeta prestato alla telematica, con all’attivo la preziosa esperienza di Videor, videorivista di poesia che ci ha consegnato il meglio delle pratiche di scrittura della contemporaneità. Se allora il prof. Gambarara è Matrix, Orazio Converso (in Mal si chiama con rarefatto senso della gerarchia “Editor”) è Patrix. Un matematico anarcoide e indisciplinato che teorizza la difesa attiva contro gli anonimi disturbatori e che usa parole liturgiche quali “loose tv”, “time code”, “emittenza telematica”.
Di fatto, nell’enfatizzare il ruolo dell’emittenza, recupera l’annoso problema dei contenuti: solo che questi sono in progress, frutto continuo di una riorganizzazione del campo, non sganciabili dai media e dai linguaggi utilizzati, dalla verità come effetto del tono di un incontro. Editor sta dimostrando che la telematica è sganciata dallo specialismo informatico e si pone sempre più come pratica di scrittura trasversale che, con le continue invenzioni multimediali e con le relative drammaturgie, attraversa e annoda i campi del sapere. Certo per far questo c’è bisogno degli informatici che sviluppino e adattino il sistema alle diverse esigenze. Nel nostro caso: Nic (forse non a caso un ingegnere chimico), Francesco e Maurizio (talentuosi studenti di Economia). Altro che “connecting people”! MaL è un laboratorio teorico-pratico permanente di chimica dei linguaggi oltre che di grammatica della connettività. Chissà se il rettore si è accorto di questa piccola sovversione comunitaria, didattica e mediale?
Callweb 0984494338 mal@mondoailati.unical.it
martedì 31 marzo 2009
[doc] Balestrini Giuliani Pagliarani Sanguineti per Antonio Porta
(audio d'ambiente)
[doc] La redazione di Videor nell'Atelier-Casa di Spatola
(ci sono problemi nell'audio e nella sincronizzazione video)