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sabato 26 settembre 2009

Brecht

Una guida minima per fondare una nuova cultura sulle rovine della vecchia.
Un esempio letterario e linguistico di lotta contro lo spreco culturale,
contro l'uso del linguaggio come droga. L'aspirazione di Brecht è sempre
stata questa: inventare forme letterarie che invece di ubriacare e illudere
rendano sobri e disilludano.

L' aspirazione a realizzare una cultura «portatile»,
che non isoli dalla vita, ma
che ci accompagni negli atti
quotidiani della vita: lavoro, comunicazione con gli altri,
conoscenza, piacere, protezione della vita vivente,
trasformazione cosciente e orientata delle condizioni

materiali di esistenza, eliminazione della menzogna e
dell' oppressione.

Il «cinismo» di Brecht, la sua valorizzazione dell' astuzia
vitale, perfino la sua difesa del naturale egoismo degli esseri
umani fa parte del suo materialismo: guardare in basso, non
dimenticare che «prima viene la zuppa e poi viene la morale».


Berardinelli vs Brecht



Ricordo di Marie A.
1
Un dì nel mese azzurro di settembre
quieto all'ombra d'un giovane susino
tenevo il quieto e pallido amore mio
fra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era, e a lungo la guardai, una nuvola.
Era assai bianca e alta da non credere
e quando la cercai non c'era più.
2
Dopo quel giorno molte e molte lune
con tante acque sono corse via.
Sono i susini già tutti recisi,
e dell'amore, mi chiedi, che fu?
E ti rispondo: non me ne ricordo.
Eppure, credi, so che cosa intendi:
ma quel suo viso, io, non lo so più.
Questo soltanto so: che la baciai.
3
E anche il bacio, l'avrei dimenticato
non fosse per la nuvola che andava.
Quella so ancora e sempre la saprò:
era assai bianca e mi veniva incontro.
Sono forse i susini ancora in fiore,
forse il settimo figlio già quella donna avrà.
Ma pochi istanti fiorì quella nuvola
e quando la cercai era già vento.

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