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sabato 11 aprile 2009

mondoailati

"Oggi martedì 6 Aprile 04 il Quotidiano della Calabria ha aperto le porte a MaL e ci ha dedicato la pagina culturale.
Oltre allo scritto del Celani (riportato qui di seguito), c'era quello di Zetak (nel primo post, leggermente rimaneggiato). http://mondoailati.unical.it Il portale del corso di laurea in Filosofie e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza dell’Unical

18 forum che spaziano dalle criticità del corso di laurea e del nuovo ordinamento al cinema, dalla pubblicità alle nuove tecnologie, dal teatro alla poesia e al laboratorio di scrittura verbo-visiva, dal trash alle indicazioni su come fare a recuperare il tesserino mensa, alla questione sempre aperta del rapporto mente-cervello. Le discussioni attive sono 1266, per un totale di circa 9000 messaggi. 1590 utenti registrati ai quali occorre aggiungere i numerosi anonimi che hanno libero accesso in buona parte dei forum (trash & garbage, questioni para-universitarie), contatti e pagine viste ormai incalcolabili.

Tutti hanno un sito: studenti, docenti, bar, pizzerie, imprese. Anche l’Unical ha un sito (forse dovremmo chiamarlo “portale” ma non porta da nessuna parte tanto è sgangherato). Di solito sono delle vetrine, statiche, noiose, che vengono aggiornate stancamente e che vengono predisposte per pura immagine (di cosa poi non si sa. Sarà giusto per dire “ho un sito”, sono nel web, dunque sono nel mondo, (forse) esisto.

Mondoailati (in seguito MaL) è di tutt’altra pasta. E’ un organismo vivente. Mentre ne scrivo, mentre questo pezzo viene pubblicato, MaL sarà già una cosa diversa. Nuove risposte, nuove discussioni saranno state già aperte, nuovi personaggi avranno preso la parola. Ultimamente si affaccia un tale Silvio_Berlusconi che va propagandando un approccio alle scienze cognitive in favore delle imprese. Ogni tanto si fanno vedere pure Eva_Catizone e Franco_Piperno. Ovviamente si tratta di nick name di vispi studentacci ma i loro interventi sono sempre in punta di penna, ironici, realistici e surreali nello stesso tempo (“una città plurale, dei saperi, delle donne, etc. eh?, eh!”).

Le star indiscusse sono Editor, Saab, Deluso, Zetak, Batman, Marychain, ‘U Verru (curioso maiale telematico, particolarmente dotto, che cita filosofi e lirici greci ma che usa rotolarsi nella zimma di Zio Luigio e firmare con oink oink). Il più delle volte si tratta di studenti, altre volte invece…

Mi è capitato di imbattermi in un tal Batman, un supereroe della lingua italiana. Avevo citato un frammento di Meister Eckardt (scrittura pure possibile del nome di un mistico remoto e difficile). Batman, pochi minuti dopo, mi lasciò un messaggio dove amabilmente e perentoriamente mi correggeva una “d” di troppo. Incuriosito, mi appellai a tutti i paradigmi indiziari di cui disponevo e cominciai la caccia. Troppo colto per essere uno studente, troppo scanzonato (suvvia, un filologo in calzamaglia!) per essere un docente. Alla fine scoprii che si trattava di un giovane docente studioso di Telesio e di More: Roberto Bondì. La sorpresa mi fece meglio valutare la questione identitaria e del nome di copertura, il baule pieno di gente che ognuno di noi evidentemente racchiude, e pure il piano paritario d’interazione tra studenti e docenti.

Solo il presidente del corso di laurea, praticamente “Matrix”, è scoperto, presente col suo semplice nome di battesimo (“Daniele”) contrappuntato dall’icona/avatar di San Sebastiano. Legge tutto e risponde a tutti, dando prova di una disponibilità estrema: qualsiasi altro cattedratico del suo rango avrebbe al massimo smistato gli interrogativi routiniari e le incertezze, sul luogo o la data degli esami o sul complicato calcolo dei crediti, a un tutor o al manager didattico. Lui no: non si sottrae mai e risponde di persona. In certi casi, quando gli interrogativi sono dis-graziati o mettono in scena eccessi di confidenza (“Gambarara legga qui”), qualcun altro risponde per lui e distribuisce cazziatoni. Ma – si sa – i luogotenenti sono sempre più burberi e tontoloni del capo. Così “Daniele” li sconfessa: tutti, anche i più pigri e viziati, avranno diritto a quella tale informazione. Di fatto si tratta di un ricevimento studenti perenne, lungo 365 giorni, che può prodursi in qualsiasi ora del giorno e della notte. In più, oltre alla parte strettamente informativa, tutto converge verso un dispositivo formativo e didattico potentissimo. Altro che e-learning! Si spazia dalla messa in linea degli appunti di economia della conoscenza, di scienze cognitive o di patologie del linguaggio, ai corpo a corpo su cos’è la filosofia, all’elaborazione collettiva del lutto quando “acquasottoilponte” muore tragicamente in un incidente stradale, alle cronache dai luoghi di tirocinio (il Monitore Brutio, una software house, un editore), ai matrimoni virtuali (quello di Batman con Saab), agli esorcismi telematici (una volta in una chat memorabile Padre Webby alias Webmastru coadiuvato da James Tont scacciò il maligno che s’era impossessato di tale “Orson Welles” con un cerimoniale dettato dall’allegro mix di latinorum e cosentino), alla sperimentazione di messaggi vocali, alla radio e alla tv telematica, al wi-fi. Ben strana è questa Bildung telematica, mix di educazione sentimentale, studio e laboratori d’avanguardia. In tale contesto diventa formativa anche la parodia di la casa telematica, vale a dire del grande fratello, o una discussione intitolata vaffanculo che, aperta da un anonimo in vena di goliardate, vira ben presto in un viaggio nei maledicta planetari. In questo aveva fatto da apripista il mitico Spigaweb.org (ndr. il sito interamente scritto in dialetto cosentino): oltre al fuck off c’è di più. E se ne può misurare in percentuale “il valore offensivo”, mentre vengono inventariate le metafore barocche legate all’umoristica carnalità della parolaccia.


Alla base di tutto ciò c’è una scelta tecnologica che contrasta ferocemente con l’insana abitudine del sito vetrina, ben impacchettato, tremendamente statico anche quando infiorettato di belle animazioni in flash: il PHP. Frutto di un lavoro collettivo e di una cultura “open source” (dunque non c’è segreto), non solo questo software è “freeware”, ovvero scaricabile da internet gratuitamente, ma è strutturalmente dinamico e offre tanta libertà all’utente da farlo diventare il creatore del sito/portale. Come è possibile? Al centro del sito ci sono le discussioni aperte (la chat è l’unico momento sincronico, tutto il resto è in “differita”, non richiede la compresenza), i luoghi d’incontro e di discussione chiamati forum. E’ l’utente stesso ad alimentare la struttura del sito, attraverso le sue parole e l’apertura di nuove discussioni o la risposta a quelle già esistenti. Chiunque potrà con grande facilità immettere nel portale/gioco tutto ciò che desidera: testi, immagini, suoni, video digitali.

Al centro c’è l’utente, poco importa se studente o docente. L’atmosfera d’ingresso è un piacevole guazzabuglio che accoglie il visitatore e, nonostante la voluta trascuratezza dell’interfaccia grafica e la limitata usabilità, subito lo rende attore principale del sito. Come in una antica agorà, tutti i cittadini della comunità hanno lo stesso diritto di prendere la parola.

Ispiratore e animatore è una vecchia volpe dei viaggi intermediali, un poeta prestato alla telematica, con all’attivo la preziosa esperienza di Videor, videorivista di poesia che ci ha consegnato il meglio delle pratiche di scrittura della contemporaneità. Se allora il prof. Gambarara è Matrix, Orazio Converso (in Mal si chiama con rarefatto senso della gerarchia “Editor”) è Patrix. Un matematico anarcoide e indisciplinato che teorizza la difesa attiva contro gli anonimi disturbatori e che usa parole liturgiche quali “loose tv”, “time code”, “emittenza telematica”.

Di fatto, nell’enfatizzare il ruolo dell’emittenza, recupera l’annoso problema dei contenuti: solo che questi sono in progress, frutto continuo di una riorganizzazione del campo, non sganciabili dai media e dai linguaggi utilizzati, dalla verità come effetto del tono di un incontro. Editor sta dimostrando che la telematica è sganciata dallo specialismo informatico e si pone sempre più come pratica di scrittura trasversale che, con le continue invenzioni multimediali e con le relative drammaturgie, attraversa e annoda i campi del sapere. Certo per far questo c’è bisogno degli informatici che sviluppino e adattino il sistema alle diverse esigenze. Nel nostro caso: Nic (forse non a caso un ingegnere chimico), Francesco e Maurizio (talentuosi studenti di Economia). Altro che “connecting people”! MaL è un laboratorio teorico-pratico permanente di chimica dei linguaggi oltre che di grammatica della connettività. Chissà se il rettore si è accorto di questa piccola sovversione comunitaria, didattica e mediale?

Callweb 0984494338 mal@mondoailati.unical.it

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