Questa guida va nel senso di una realizzata superlativa qualita' del servizio. Servizio di guida, appunto. Dando per scontato che ci piacerebbe non dover raccontare o descrivere - tutt'al piu' dire - il Potame Busento perche' vorremmo che questo nome risuonasse per ognuno come il proprio nome o il nome della propria citta' o del proprio luogo preferito e superando il dispetto che viene dalla sensata irrealizzabilita' di questa pretesa ci concentriamo per il tempo di un viaggio su questa parte del globo terrestre - coordinate ...... - che stabiliamo per convenzione europea debba chiamarsi/si chiami Potame Busento.
Ci muoviamo subito tenendo due pedali: verso l'identita' piu' irripetibile fin dentro i fonemi, le caratteristiche somatiche, i nomi dei luoghi, i tagli del paesaggio incisi nella nostra.. e verso la possibilita' che l'abitare una terra cosi' intimamente sentita ci e' data di pensare tutto il mondo nelle sue diversita' senza timori, in modo aperto, affrontandone la mutevolezza la precarieta' e la sfida del nuovo che esso induce nel mondo occidentale pag 195 Hall I luoghi del Potame Busento si prestano per tradizione all'accoglienza e alla meditazione Siamo sopra Cosenza, sulla statale 278 di Potame - dice la guida del Touring Club (edizione del ....) - sulla parte destra del fiume, per cosi' dire, quella che guarda sorgere il sole dalla Sila, quella che - dice l'urbanista Sara Rossi nella Loose Tv - non e' piu' una zona agricola, "non si puo' piu' parlare di zone agricole si parla di zone piu' o meno urbanizzate". Siamo sopra Cosenza dunque su uno dei bracci dell'ampia valle che la contiene. Per un tratto di strada le curve ci consentono di corteggiare con lo sguardo il Castello Svevo, che sorveglia la citta' dalla collina ..., prima che la strada pieghi e ce ne veli la vista.
Cosenza m. 240 (m. 383 il Castello), ab. 32 325 - 40 032, alla confluenza del Crati col Busento, con bellissima vista a N sulla valle del primo sino al M. Pollino, e' citta' assai ricca di inter. storico-artistico, formata di due nuclei uno antico e pittoresco sul fianco di un colle e presso le sponde del maggior fiume, l'altro, quasi tutto di recente formazione, in piano, sulla sin. del Crati e al di la' della confluenza col Busento. Le due parti, in netto contrasto di struttura e di aspetti fra di loro, formano pero' un tutto assai animato e caratter., che da' segno si vita tradizionalm. intensa e operosa, in una bella cornice di colli e montagne densamente coltivati o boscosi e abitati sino a notevole altit. Il colle, su cui sorge anche il castello, e' detto con nome di origine tarda umanistica, Pancrazio (dal greco = che domina tutto il Crati)..
CARROZZABILE DA COSENZA AD AMANTEA km. 49.2. E' assai interess. per i bei boschi che s'attraversano, per la discesa verso il mare lungo vall.selvaggi e per la grandiosa vista sul M.Cocuzzo. - Autocorriera 1 corsa al g., in 3 ore. "La citta' di Cosenza ha una posizione singolare ma fino a un certo punto - molte citta' italiane hanno questa caratteristica - di essere alla confluenza di due fiumi: la parte antica sorge su una collina alla confluenza di due fiumi, poi la citta' piu' recente, piu' moderna si espande nella pianura, .... La citta' in senso stretto nasce in eta' antichissima, in eta' preromana, su quella collina alla confluenza dei due fiumi e li' ci sono i resti della citta' greca, della citta' romana e poi tutta la citta' medievale, sette/ottocentesca. Pensi che le prime espansioni in aree pianeggianti al di la' del Crati e del Busento, ma specialmente del Busento, sono di questo secolo: sono successive all'Unita' d'Italia. La citta' ha continuato a crescere su se stessa per duemila anni circa (la citta' italiana in generale, non soltanto Cosenza) dentro il perimetro delle mura con piccole espansioni, modificazioni (nella sostituzione di parti) lentissime; nella crescita in altezza degli edifici, nell'occupazione progressiva degli spazi verdi che una volta erano giardini, orti che man mano sono stati occupati dalla nuove edilizia. E' dopo l'Unita' d'Italia che le citta' italiane hanno questa esplosione verso l'esterno, per motivi di ordine demografico (c'e' stato uno sviluppo demografico velocissimo, gigantesco)
(...) Io credo che nei prossimi anni - siccome la grande crescita di popolazione non ci dovrebbe piu' essere - assisteremo ad un profondo e veloce rinnovo edilizio specialmente di quelle parti di citta' costruite malamente negli ultimi decenni (qui si potrebbe raccontare nella storia della propria famiglia il rapporto pendolare che dall'inurbamento tra il paese di origine, la casa di nascita, e la dimora cittadina. Questa e' storia attuale del rapporto tra la citta' e i paesi ora che la tendenza all'inurbamento appare irreversibile e i paesi stessi trovano un'integrazione con la citta' non un'opposizione. http://www.platonet.it/margi/casanatale):orgoglio locale; primavera, estate, autunno e il mare; confessione; canestro; colonna; risposta ai greci e ai latini con le nude mani; raccolta; celebrazione; in termini distinti; con il moltiplicare e il ridurre all'unita'; ardire; caduta; nubi risolte in cateratta sabbiosa; sosta forzata; arduo inizio; identificazione e progetto d'azione; ripresa di una corda allentata; dispersione e metamorfosi.
Riprendiamo la Carrozzabile o la statale 278 di Potame, come ci ricordano le due vecchie guide che ogni tanto possiamo leggere in trasparenza proprio come in una vecchia pergamena dove la riscrittura del nuovo testo non abbia coperto perfettamente la vecchia. (definizione di palinsesto) e facciamoci guidare - sul filo del discorso - nello spazio monocronico che la strada disegna fino ad Amantea, per incontrare via via i luoghi del Potame Busento. Estendendo fin da ora il piu' possibile il concetto di luogo non soltanto oltre i confini stabiliti del comprensorio stesso ma oltre ogni opinione personale di luogo fin qui accertata perche' il Potame Busento come ogni luogo che si rispetti a tratti potrebbe mancare di luogo, collassare, e assumere tutte le caratteristiche di un non-luogo che si rispetti. Potrebbe finire nel nastro magnetico di una audiocassetta, e in una area telematica prendendo le sembianze di pixel luminosi color verde di Margi bbs, potrebbe essere compresso in un cd rom, diventare lo sfondo di un videogioco, potreste trovarlo sul fondo di un barattolo di marmellata o di gelatina, nel volto stretchato di un'etichetta di prodotti locali, in una trasmissione televisiva, ...
<--!Garritano il non luogo testo della marca!--> da Convideo (n)
Francesco Garritano Partiamo dal tema: La marca del territorio e il non-senso del luogo. Tu sostanzialmente offriresti il niente per non identificare il luogo, per uscire da un ordine di mercificazione e da una logica pubblicitaria che e' quella di fornire il prodotto. Il problema di fondo, primo problema e' : si puo' essere identificati anche per il niente.
Editor - il nostro documento di programma della comunicazione e' "la Sorpresa, il Gioco e il Territorio" (cfr. Margi1 fascicolo a stampa, 1993). Volevamo che giocasse effetto sorpresa per cui se qualcuno veniva nel Potame Busento poteva incontrare Maria Cristina Toman: qualcosa che e' vero. Non abbiamo voluto nauseare da subito chiunque, dicendogli che cos'e' Il Potame Busento, che cosa deve fare, dove deve andare ecc.
Francesco Garritano - ma la cosa puo' funzionare in termini assolutamente speculari. Se tu offri come identita' il niente - Marcello te lo puo' dire - offri un prodotto. C'e' una strategia linguistico-verbale di mercato in cui si offre come prodotto il niente. Veniamo al punto: e' possibile dis-identificarsi, e' possibile dis-identificare un luogo? Questa e' la posta in gioco. Sulla base di cio' che l'editor prefigura, ho qualche perplessita' (..) Supponiamo di entrare in un orizzonte di mercato che voi mettete tra virgolette e in questo caso vi raffrontate con mezzi a livello linguistico - perche' si parlava di pubblicita', percio' di un orizzonte pubblicitario che l'editor accoglie. Questo punto deve entrarci; e deve farlo volendo dis-identificare un luogo affinche' non si entri nell'orizzonte del Supermarket, appunto.
Editor - certo, affinche' non si crei questo equivoco.
bene.
a domani, a dipi.
ecco per ora un vademecum
>Piccolo sulla sua piccola terra, l'uomo contempla
>L'universo del quale e' a un tempo giudice e vittima;
>Oggetto raro in un angolo inconsueto, egli guarda
>I grandi sentieri dove la sua tribu' e il vero sono nulla.
>Senza dubbio lo sviluppo della regione frontale fu una vittoria.
>Non s'e' perduto in acqua stagna come la terebratula
>O la patella; non s'e' spento come le lucertole giganti.
>I suoi antenati, simili a vermi sens'ossa,sarebbero stupefatti
>Della postura eretta, del seno,del cuore a quattro scomparti,
>Dell'evoluzione occulta nell'ombra della madre.
>(continua)