Ma pur essendo immersi in questo mondo tecnologico, vorremmo cercare di prenderne le distanze, per scrivere una sorta di etnografia dei social media. Non di come funzionano (ci sono how-to e manuali per quello), ma del perché siamo in questa situazione e di come influenzarla, iniettando eterogeneità, caos, germi di autonomia. Siamo compromessi e implicati, ma questo non significa che dobbiamo accettare tutto in maniera acritica.
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